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RCS. DELLA VALLE: “NO ALL’UTILIZZO COME STRUMENTO DI PRESSIONE. FACCIAMO TUTTI UN PASSO INDIETRO”

diego della valle

della_valle_diegoANCONA. 9 LUG. Con la dichiarazione di Sergio Marchionne “Rcs è strategica per Fiat, altrimenti non avremmo investito tanto” che palesa l’intenzione del gruppo di portarsi al 20% del capitale della società editoriale, apre un po’ una “guerra” nei confronti di Diego Della Valle che anche lui ha manifestato tale interesse, raccogliendo le azioni lasciate “libere” dopo l’aumento di capitale.

Proprio Diego Della Valle se aveva chiesto alle banche di appoggiarlo, ora si rivolge anche al presidente della Repubblica in quando vede messa “in pericolo la libertà di opinione di un pezzo importante della stampa italiana” (Rcs è proprietaria del Corriere della Sera e la Fiat de La Stampa n.d.r) e gli chiede, in una lettera di far sentire la sua voce”.

Così dopo l’aumento di capitale di Rcs da 400 milioni di venerdì scorso e le dichiarazioni di Diego della Valle sulla volontà di arrivare al 20%, tramite l’asta in Borsa dei diritti non sottoscritti di mercoledì, si scaldano i motori e non solo.

“Nessuna disputa o competizione personale con alcuno – dichiara Diego Della Valle – è mia ferma convinzione che in un Paese democratico la stampa debba essere indipendente e libera di esprimere le proprie opinioni senza vincoli o pressioni e bisogna evitare che chiunque tenti di prenderne il controllo per poterlo poi utilizzare come strumento di pressione”.

Ora però Della Valle dopo essersi detto, pronto ad acquisire tutto l’inoptato chiede ai soci forti di Rcs quali, Fiat, Intesa e Mediobanca, di fare insieme a lui “un passo indietro” e di lasciare “completamente l’azionariato di Rcs liberandolo così da tutte le vecchie polemiche e da tutte le dietrologie di ogni tipo”.