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Auto e camion, il delicato tema delle Targhe Prova

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“Targa prova valida solo sui mezzi da immatricolare o privi di carta di circolazione? Una recente circolare del Ministero dell’Interno, in risposta ad una richiesta di chiarimenti da parte di una Prefettura, circa l’uso della targa prova su veicoli sprovvisti di copertura RC Auto, ha creato una confusione assurda che si è ripercossa negativamente sulla categoria e, in alcuni casi anche con il danno di una sanzione comminate da Forze dell’Ordine pronte a mettere in pratica quella interpretazione”. Questo quanto afferma Giuseppe Mazzarella – Presidente Regionale Confartigianato Marche – che lancia un appello alla Categoria Autoriparazione: “non preoccupatevi ci siamo attivati subito presso Ministero e Viminale e, già il 30 maggio, è uscita una circolare del Ministero dell’Interno – Direzione Polizia Stradale, inoltrata a tutte le Prefetture e ai Compartimenti di Polstrada, che, recependo le segnalazioni di Confartigianato, conviene sulla necessità di sottoporre l’annosa problematica ad un parere dirimente del Consiglio di Stato, richiamando nel frattempo tutti gli organi preposti al controllo su strada di evitare ogni azione sanzionatoria nei confronti di chi opera secondo la prassi consolidata che consentiva l’utilizzazione di targa prova anche su veicoli già immatricolati ma sprovvisti di copertura assicurativa. Ribadisco che, in attesa del pronunciamento del Consiglio di Stato, no sanzioni!”

“Ci siamo prontamente mobilitati – afferma Carlo Carlini Presidente Regionale Meccatronici – di fronte ad una interpretazione ministeriale che sconvolge una prassi ormai consolidata nelle nostre officine e che penalizza fortemente le nostre imprese.
Nelle Marche sono 2.600 le imprese della Manutenzione e riparazione di autoveicoli, di queste l’83,8% (2.179) sono artigiane, incidenza superiore alla media regionale (78,9%). Gli addetti artigiani del comparto nella nostra regione sono 5.601, l’88,6% degli addetti del settore e pari a 36,3 addetti ogni 10.000 abitanti, 1° posto in Italia (24,8).
E i risultati ci sono, seppure ancora non definitivi. Affinché si possa giungere ad una positiva e definitiva soluzione -continua Carlini – continueremo come Confartigianato, a tutti i livelli, ad esercitare la massima pressione a difesa del nostro settore. La nostra Organizzazione è stata in prima fila sin da subito a difesa delle imprese associate con un intervento, supportato da valide argomentazioni legali e giuridiche, per ottenere un ripristino della situazione quo ante e siamo stati ascoltati”. “La rappresentanza di un’associazione seria a difesa delle proprie imprese ed in generale di tutto il settore -conclude- si vede in questi momenti, e i risultati arrivano grazie ad una azione costante e motivata, a salvaguardia della libera iniziativa di impresa, senza per questo compromettere la sicurezza della circolazione che, anzi, garantiamo ogni giorno con la nostra attività di riparazione e manutenzione sui veicoli”.