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Chiusura Punto Nascite di Fabriano, polemiche a raffica

Il Presidente della giunta Ceriscioli ha annunciato di aver appreso dal ministero della Salute il parere negativo rispetto alla richiesta di deroga del punto nascita di Fabriano.

In una nota ha spiegato che “in questi due anni il sistema sanitario regionale ha assunto l’onere di tenere aperto il punto nascite poiché questo costituisce un importante presidio per l’entroterra marchigiano”. La consigliera regionale penstastellata, Romina Pergolesi, ha replicato dichiarando che il parere non è stato espresso dal governo, ma dal Comitato Percorso Nascita  Nazionale. Il sindaco di Fabriano ha preso posizione accusando Ceriscioli di “mascherare le sue responsabilità scaricandole sul governo”.

“Staremo a vedere nei prossimi giorni come stanno le cose.  Intanto crediamo che tenere aperto un punto nascite non sia “un onere” ma un dovere di chi dovrebbe tutelare la sanità pubblica. Inoltre pensiamo che la Regione, fino a prova contraria, avrebbe tutto il potere, volendo, di mantenere il reparto in questione.

Da parte nostra non possiamo accettare che dopo mesi di mobilitazione nel territorio, dopo che migliaia di cittadini fabrianesi si sono attivati in difesa del punto nascite, stiamo assistendo all’ennesimo capitolo riguardante la dismissione di un tassello rilevante della sanità pubblica locale. Dismissione che si va ad aggiungere alle tante messe in atto in questi anni dal governo regionale nella direzione di una drastica e brutale pseudo-razionalizzazione sulla pelle delle persone.

Una politica che vuole una sanità di mercato, accentrata e verticistica.

Come Rete regionale per la sanità pubblica esprimiamo la nostra piena solidarietà e il nostro incondizionato appoggio al Coordinamento cittadino punto nascita di Fabriano, dando sin da ora la nostra piena adesione alle iniziative che riterrà opportuno intraprendere.

Ribadiamo la necessità di una netta inversione di marcia per quanto riguarda la politica sanitaria regionale, puntando su una sanità policentrica, diffusa nel territorio, come lo era alcuni anni fa, certamente razionale e fuori da qualunque ottica localistica e clientelare, ma al servizio del cittadino e fuori dalle logiche mercatiste dalla Regione Marche”.