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CONSUMATORI MARCHE, CONTRAZIONI DELLE SPESE DEL 6,5% NEL 2013

consumiANCONA 20 AGO. Le famiglie marchigiane sono in forte affanno: in un solo anno, dal 2012 al 2013, quasi 645 mila nuclei familiari hanno ridotto considerevolmente i loro consumi di oltre 1.260 milioni di euro pari al 4,1% del prodotto interno lordo regionale.Ogni nucleo familiare ha deciso di tirare la cinghia di poco meno di 2.000 euro. Nel 2013, infatti, la spesa media mensile delle famiglie marchigiane si è attestata a 2.346 euro con una rilevante contrazione pari al 6,5% rispetto al 2012 (2.509 euro), registrando significativi cambiamenti rispetto alle abitudini di consumo. Cresce complessivamente l’area dell’impoverimento di oltre 3 mila persone rispetto al 2012 anche se si riduce del 2,2% il numero dei cittadini in condizione di povertà relativa. équanto emerge dal “Borsino delle famiglie marchigiane” realizzato dall’Istituto Demoskopika.

 

«Aumenta il numero delle famiglie marchigiane – ha commentato il presidente dell’istituto Demoskopika, Raffaele Rio – che non riesce più a far quadrare i conti, costrette ad un crescente disagio economico non più a partire dalla quarta ma già dalla terza settimana. Pagare il mutuo, le bollette per l’affitto, la luce, il gas e il riscaldamento, le spese di condominio, gli abbonamenti per il trasporto urbano ed extra-urbano, le tasse scolastiche, l’acquisto di libri, la vacanza e tanto altro ancora, è diventato molto più difficoltoso già rispetto all’anno precedente. Lo spettro della povertà non fa sconti a nessuno. Il processo di impoverimento – continua l’economista Raffaele Rio – costituisce, dunque, oramai un fenomeno crescente che coinvolge strutturalmente circa il 13 per cento delle famiglie marchigiane. Colpisce gli anziani che percepiscono pensioni indecenti, i giovani precari che passano da un lavoro all’altro e coloro che finora erano considerati privilegiati, perché al riparo da ogni imprevisto economico, il cosiddetto ceto medio. La crisi, duqnue, non fa sconti ad alcuno alimentando le drammatiche conseguenze dell’impoverimento del sistema economico e sociale marchigiano. è come se chiudesse improvvisamente l’intero Gruppo Angelini in un solo giorno, con i suoi circa 4 mila dipendenti e con il suo fatturato di oltre un miliardo di euro.Le nostre stime sul reddito disponibile delle famiglie per il 2014, – conclude il presidente dell’Istituto Demoskopika, Raffaele Rio – componente fondamentale per misurare il potere d’acquisto, non lasciano intravedere segnali di miglioramento prevedendo una ulteriore riduzione del 2,9 per cento rispetto al 2013».

 

Il borsino della spesa: consumi in calo di oltre 1.260 milioni di euro in un solo anno.Sono 8 su 12 le voci del bilancio domestico marchigiano che hanno subìto una rilevante contrazione nel corso del 2013. Una stima del calo della spesa familiare di ben 6,5 punti percentuali rispetto all’anno precedente ottenuta estendendo all’intero anno la riduzione della spesa media mensile familiare regionale e moltiplicando il dato per il numero complessivo dei nuclei familiari.

In testa nei valori assoluti della riduzione della spesa familiare, le decisioni di consumo legate alla categoria dell’”Abitazione” che ha fatto registrare una contrazione di poco meno di 661 milioni di euro pari ad un meno 11,6% rispetto al 2012. A seguire i “Trasporti” con un taglio dai budget familiari di 384,4 milioni di euro (-12,3%), gli “Arredamenti, elettrodomestici e servizi per la casa” con 107,4 milioni di euro (-13,2%) e la categoria dell’”Abbigliamento e calzature” con una flessione di 95,5 milioni di euro pari a –10,5%. In rosso anche le decisioni di acquisto relative ai “Servizi sanitari e spese per la salute” con poco meno di 65 milioni di euro (-9,0%) e alla categoria “Tempo libero e cultura” con 55,5 milioni di euro (-6,5%).

Meno significative, in termini di variazione rispetto al 2012, le voci del budget domestico marchigiano riferibili alle spese di “Combustibili ed energia” con una riduzione pari a 38 milioni di euro (-3,3%) e al capitolo “Comunicazioni” con 23,9 milioni di euro (-6,5%). E, ancora, i “Tabacchi” con un non rilevante incremento di circa 8 milioni di euro rispetto all’anno precedente (+5,2%) e la categoria degli “Alimentari e bevande” rimasta invariata con poco più di 130 mila euro nell’arco temporale considerato.

Ma cosa ha pesato principalmente sulla riduzione dei consumi delle famiglie marchigiane? Dall’indagine dell’Istituto Demoskopika è emerso che ad incidere maggiormente sul decremento del bilancio familiare, sono i consumi relativi all’abitazione (46,2%), ai trasporti (26,9%), agli arredamenti, elettrodomestici e servizi per la casa (7,5%) e all’abbigliamento e calzature (6,7%). Complessivamente, queste quattro macro voci della contabilità domestica hanno assorbito oltre l’87% della contrazione della spesa familiare corrente.

 

Impoverimento: sono ben 82mila le famiglie marchigiane “disagiate”. Nel 2013, poco meno di 82 mila nuclei familiari vivono in condizione di disagio economico per un totale di circa 200 mila cittadini marchigiani. Una stima – si legge nella nota dell’Istituto Demoskopika – ottenuta sommando il numero della famiglie povere, ricavato inferendo la percentuale dell’incidenza della povertà relativa delle Marche individuata dall’Istat sul numero complessivo dei nuclei familiari residenti in regione con le famiglie a rischio povertà, determinato ipotizzando che nelle Marche il peso della quasi povertà sulla povertà relativa individuato dall’Istat segua l’andamento italiano.

Così facendo, il numero di famiglie a rischio di povertà nelle Marche risulterebbe pari a 27.725, che sommato ai 54.160 nuclei familiari conteggiati dall’Istat come “relativamente” poveri, porterebbe a 81.885 il numero di nuclei disagiati. In altri termini, ciò equivale a dire che circa il 12,7% delle famiglie marchigiane versa in uno stato di quasi o totale indigenza socio-economica.

Inferendo, infine, sulla popolazione regionale in considerazione del numero medio di componenti per famiglia pari a 2,4 secondo i dati dell’Istituto nazionale di statistica aggiornati al 31 dicembre del 2013, è possibile stimare nel numero di 129.984 i soggetti in condizione di povertà relativa che sommati a loro volta a 66.540 cittadini a “rischio povertà” portano a 196.524 il totale complessivo dei disagiati nelle Marche.