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Degustazioni di Verdicchio ai Castelli di Jesi

Cinquantotto aziende per 58 etichette di Verdicchio dei Castelli di Jesi in 3 serate di degustazione aperte al pubblico al Palazzo dei Convegni di Jesi (c.so Matteotti, 19) in occasione della festa del Patrono, e della fiera a lui intitolata. È questa l’iniziativa targata Istituto marchigiano di tutela vini (Imt), in collaborazione con Fisar Castelli di Jesi, e le delegazioni regionali di AIS e Slow Food, per festeggiare con appassionati e winelover i 50 anni della Doc più rappresentativa delle Marche. Ogni sera dalle 17.00 alle 23.00 un walk around tasting a cui si accede con un biglietto di ingresso di 5 euro. Si parte sabato 22 settembre con la presentazione dei sommelier di Fisar Castelli di Jesi, per proseguire domenica 23 con Ais Marche e lunedì 24 con Slow food Marche.

“Abbiamo scelto una ricorrenza importante per la comunità per dare la possibilità ai visitatori di conoscere il Verdicchio dei Castelli di Jesi attraverso ben 58 etichette – ha detto Alberto Mazzoni, direttore dell’Istituto marchigiano di tutela vini -. È un’occasione irripetibile, che segue i numerosi eventi business messi in campo quest’anno per le nozze d’oro del nostro autoctono, per far conoscere un prodotto straordinario e i suoi produttori, che grazie anche alle caratteristiche organolettiche del Verdicchio, hanno fatto di questo vino un ambasciatore delle Marche nel mondo”.
Con una produzione di circa 18 milioni di bottiglie l’anno, il Verdicchio dei Castelli di Jesi è il prodotto trainante dell’enologia marchigiana. Nel 2017 si è aggiudicato per il quarto anno consecutivo la qualifica di miglior vino bianco fermo d’Italia secondo le principali guide enologiche del Paese. Una svolta qualitativa inizialmente intrapresa da pochi e oggi perseguita da molti, come rileva il Wall Street Journal in un recente reportage, o come sancito ad esempio dai Decanter World Wine Awards 2018, che pone 15 Verdicchio con punteggi superiori ai 90/100, mentre solo 2 anni fa erano 4. Il Verdicchio è anche tra i principali protagonisti dell’alta ristorazione, presente nell’83% delle carte dei vini, con una media di circa 6 etichette. Nell’ultimo decennio le esportazioni made in Marche sono cresciute di circa il 50%, con gli aumenti più consistenti concentrati nell’area extra-Ue, che oggi vale il 51% del mercato estero.