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“Doppia preferenza di genere”, convegno ieri ad Ancona

“Il coraggio di cambiare le cose è una componente fondamentale della buona amministrazione. Con questa proposta di legge regionale sulla doppia preferenza di genere stiamo facendo un’opera che darà un contributo importante al lavoro del consesso regionale, anche di chi ci sarà dopo di noi, perché va a incidere favorevolmente sulla natura e la qualità della partecipazione democratica”.

Così il presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli è intervenuto, stamattina, al convegno “Doppia preferenza di genere, una questione di democrazia paritaria e civiltà”, promosso ad Ancona dal Comitato spontaneo “Voce donna” e sostenuto dall’assessorato Pari opportunità della Regione Marche: un’occasione per fare il punto sull’iter della proposta di legge regionale sulla doppia preferenza, in attesa di approvazione. A tal proposito, il Governatore ha sottolineato come nel percorso della norma, la Giunta regionale abbia voluto principalmente favorire il metodo del confronto, evitando il ricorso a strumenti decisionali più ‘coercitivi’ per affrontare la discussione. Ora è però giunto il momento di dare un seguito a una richiesta che emana da direttive nazionali.

“Laddove la parità rappresentativa di genere è stata introdotta – ha continuato Ceriscioli – si è rilevato un miglioramento significativo della dialettica politica e dei processi decisionali. Sono fermamente convinto che i consessi sia regionali che comunali debbano riflettere lo specchio della società che rappresentano. La diversità dei punti di vista è un contributo, un arricchimento cui non si può rinunciare e la parità di genere ne è una delle espressioni più evidenti. È necessaria, ora, una presa di posizione netta per portare a termine questo percorso, scongiurando il rischio che, come spesso capita in Italia, si faccia trascorrere del tempo non dedicandolo alla maturazione di un dibattito costruttivo sui temi, quanto piuttosto sperando di aggirare il senso della norma nazionale e riuscire a mantenere lo status quo. È compito invece della buona politica dare seguito ai cambiamenti ancora prima che diventino coscienza collettiva. E per fare questo è necessario mettere da parte i destini personali per questioni più alte, più grandi, per orizzonti più vasti”. I lavori, che hanno visto gli interventi tra gli altri di Francesca Puglisi, ex presidente della commissione parlamentare di inchiesta sul femminicidio, Alessia Centioni che a Bruxelles ha fondato e presiede la EWA, L’ European Women Alliance e della presidente della Commissione regionale pari opportunità Meri Marziali, sono stati conclusi dall’assessora regionale alle Pari opportunità Manuela Bora. “I tempi sono maturi per arrivare all’approvazione di questa legge – ha detto Bora – È una battaglia che voglio portare fino in fondo, di cui sono sempre stata assolutamente convinta e che sono certa potremo vincere: il mio impegno sarà totale e se entro fine anno questa proposta di legge non sarà calendarizzata, come assessore alle Pari opportunità mi prenderò la responsabilità di andare in aula anche a costo di essere sfiduciata. Mi piacciono veramente poco i giochetti di chi associa pretestuosamente la battaglia per la doppia preferenza a quella delle preferenze elettorali: sono due cose diverse. Se poi vogliamo ripensare anche le leggi elettorali in base alla legge nazionale 20/2016, che prevede una sorta di perequazione, facciamolo pure, ma non è questo il tema. Qui c’è un divario che va colmato subito: la democrazia non può più aspettare, le donne marchigiane non possono più aspettare’.