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ECCO PERCHE’ L’ “IMU” APPARE INCOSTITUZIONALE. LA “CLASS ACTION” DI GLOBOCONSUMATORI

ANCONA. 30 GEN. Il Prof. Giulio Tremonti, col quale Globoconsumatori è in costante contatto, ha esposto con dovizia, i motivi che fanno apparire “incostituzionale” l’imposta IMU.

“L’IMU – si legge in una nota dell’associazione – non è una imposta sulla proprietà, ma contro la proprietà ed il risparmio degli italiani. Per questo, si può e si deve reagire per farne dichiarare l’incostituzionalità.
Si tratta di un’imposta incostituzionale. Più che in sè, l’IMU è un’imposta incostituzionale per effetto del meccanismo applicativo con cui è stata congegnata ed imposta dal Decreto Legge n.201/2011 (cosiddetto “Salva Italia”!).

I vizi costituzionali dell’IMU hanno soprattutto origine e derivazione dalla scelta di sviluppo della sua base imponibile, identificata in valori immobiliari che sono stati rivalutati di colpo e di imperio, in forma lineare, senza alcun collegamento con i valori economici reali sottostanti ed in più senza flessibilità nella previsione di criteri correttivi successivi.
Criteri di flessibilità che sono invece assolutamente necessari, dato che l’IMU è una imposta patrimoniale permanente. Una imposta che è stata dovuta nel 2012, ma che sarà dovuta anche nel 2013, nel 2014, nel 2015, e così via all’infinito.

Un conto è infatti imporre un’imposta patrimoniale permanente in un contesto di economia normale, in equilibrio di mercato, con valori più o meno stabili, con affitti e vendite normali, con conseguenti flussi di reddito sufficienti per pagare l’imposta.

Un conto è invece imporre un’imposta patrimoniale permanente durante una gravissima crisi economica. Una crisi di cui l’IMU è essa stessa tra le principali cause, con il blocco del mercato, con il crollo dei valori, con le strade piene di cartelli “vendesi” o “affittasi“, con la progressiva rarefazione dei connessi flussi finanziari.
E’ così che, nella meccanica dell’IMU, l’errore iniziale di elevazione improvvisa, verticale della base imponibile, oltre ad essere sbagliato in sé, si moltiplica ed si amplifica irrazionalmente proprio con il progredire della crisi.
I valori immobiliari possono scendere o precipitare, ma il debito di imposta resta sempre uguale!
Per cominciare, con effetti perversi di dissociazione dell’IMU dai principi costituzionali di capacità contributiva e di eguaglianza tra i cittadini.

E’ così che, a parità di presupposto di imposta – ad esempio, uno stesso tipo di casa – ci sarà chi la può conservare, perché ha altri redditi sufficienti per pagare l’IMU. Ci sarà invece chi sarà costretto a venderla – la sua casa – perché privo di altri redditi con cui pagare l’IMU stessa.
E’ questo un assurdo ulteriormente incostituzionale, perché da una parte la Costituzione favorisce l’accesso alla “proprietà dell’abitazione” e “tutela il risparmio“, dall’altra parte l’IMU va in direzione radicalmente opposta: non favorisce l’accesso ma il decesso della proprietà dell’abitazione; non tutela il risparmio ma attenta alla sua stessa principale base costitutiva.

Ancora, a proposito di imposta patrimoniale: chi davvero la vuole, dovrebbe tenere conto non solo dell’attivo, ma anche del passivo.
Ad esempio, chi oltre alla proprietà della casa (l’attivo) ha anche il mutuo contratto per pagarla (il passivo), e sulla casa stessa ha in più anche l’ipoteca, si trova in una condizione patrimoniale molto diversa da chi invece non ha né mutui, né ipoteche. Eppure il fisco ignora questa differenza e chiede a tutti e due lo stesso importo di imposta patrimoniale.

La differenza tra le due situazioni patrimoniali potrebbe anche essere considerata sopportabile, e dunque costituzionalmente legittima, se il carico fiscale fosse quantitativamente sopportabile. Ma questo non è certo il caso del sovraccarico IMU. E’ infatti questo uno di quei tipici (e giuridici) casi in cui è la quantità che fa la qualità.
E’ in tutti questi termini che l’IMU cessa di essere una imposta sul patrimonio, per diventare una imposta contro il patrimonio!

E’ in tutti questi termini che l’IMU si configura come un mostruoso mutante fiscale. All’origine, si pretendeva da parte del Governo che l’IMU fosse solo una imposta patrimoniale, per quanto pesante ma pur sempre un’imposta. Invece l’IMU ha subito perso questa forma, per diventare un vero esproprio senza indennizzo. Una prestazione imposta in forma ablativa, distruttiva, negativa. E cosi’ negativa da essere “suicida” per il fisco stesso, perche’ distruggendo la proprieta’, su cui insiste, l’IMU distrugge alla fine la sua stessa ragion d’essere.
Per tutte queste ragioni la legge istitutiva dell’IMU viola i seguenti principi costituzionali: “capacita’ contributiva” (art.53); “uguaglianza” tra i cittadini (art.3); favore per l’accesso popolare alla “proprieta’ dell’abitazione” (art.47); tutela del “risparmio” (art.47).

In questa fase, l’opinione pubblica ha un ruolo essenziale, non solo per creare una massa critica di ricorsi, ma anche per esercitare una pressione democratica sugli organi preposti a decidere, e sugli stessi organi legislativi, che possono in ogni momento intervenire per rimuovere gli elementi di incostituzionalità e  GLOBOCONSUMATORI, UNICA E PRIMA in Italia, ha attivate le procedure per una “Class Action” al proposito ed è a completa disposizione, per chi ritenesse volersi inserire nell’iniziativa”.