Home Cronaca Cronaca Ancona

Edifici Residenziali, 14% in Pessimo Stato Nelle Marche

Situazione Edifici Residenziali nelle Marche
Situazione Edifici Residenziali nelle Marche

ANCONA 18 NOV.  Un patrimonio da recuperare. Nelle Marche sono 43.562 gli edifici residenziali in mediocre e pessimo stato di conservazione e rappresentano il 14,0% del totale: sono 5.670 nella provincia di Ascoli Piceno (il 14,5%), 5.490 a Fermo (il 14,3%), 11.093 a Pesaro-Urbino (il 14,2%), 11.626 ad Ancona (il 14,0%), 9.683 a Macerata (il 13,4%). Questo quanto emerge da un’elaborazione dell’Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat.

Il fattore età incide notevolmente sullo stato di conservazione tanto che, sempre secondo l’analisi della Confartigianato, nelle Marche il 17,4% degli edifici costruiti prima del 1981 sono in scadente stato di conservazione – mediocre o pessimo -, mentre la quota si riduce all’1,9% per gli edifici costruiti tra 1981 e 2011.
La proroga per tutto il 2016 dell’ecobonus per le ristrutturazioni e l’efficienza energetica delle costruzioni, con incentivi al 50% per i mobili e le ristrutturazioni, al 65% per il risparmio energetico, va incontro alle necessità delle famiglie proprietarie di abitazioni, che possono riqualificare il loro bene casa, e a quelle delle micro e piccole imprese dell’edilizia, installazione di impianti, fabbricazione dei mobili, indotto manifatturiero compreso, che cercano il rilancio dopo anni di crisi – dichiara il dott.Giorgio Cippitelli Segretario Confartigianato Marche – In un contesto di crisi della domanda, nelle costruzioni assumono infatti una specifica centralità le politiche di incentivazione degli interventi per ristrutturazioni e per il risparmio energetico che possono dare impulso all’attività delle imprese del comparto, che ancora attraversano un periodo difficile. Dalla fine del III trimestre 2009 alla fine del III trimestre 2015 infatti, secondo una elaborazione dell’Ufficio Studi Confartigianato, le imprese artigiane delle costruzioni nelle Marche sono diminuite di 2.387 unità, pari al -12,7% a fronte del -8,7% registrato per il totale dell’artigianato. In termini di occupati complessivi nel settore, tra il II trimestre del 2008 e il II trimestre 2015, la diminuzione nella nostra regione è stata del 16,2% pari a 7.500 occupati in meno.
Non occorre inoltre dimenticare il tema del recupero dei centri storici – continua il Segretario regionale Confartigianato dott. Cippitelli – da incentivare anche con appositi progetti, ove possibile con l’intervento di fondi immobiliari: infatti l’attenzione dapprima incentratasi sul recupero dei centri storici e più in generale sul riutilizzo del patrimonio edilizio esistente, si è poi andata sviluppando sino a comprendere la più generale questione della riqualificazione complessiva delle città. Dei 367.633 edifici marchigiani, 17.508 ovvero il 4,8% sono edifici non utilizzati.
Assume, pertanto, particolare significato il recupero e il riuso delle “aree residenziali del centro storico”: intendendo con questo termine quelle parti di città che hanno perduto la loro funzione originaria e che oramai sono abbandonate e investite da fenomeni di degrado fisico e ambientale. Il “riuso” del centro storico può essere anche una fondamentale difesa e contenimento dell’espansione urbanistica delle città, attraverso il recupero dell’edilizia esistente.