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Educazione contro la contraffazione al Cuppari di Jesi

Cuppari di Jesi

ANCONA 1 MAG.  Contraffazione, sofisticazione, economica sommersa. Sono alcuni dei termini al centro della riflessione di  con i ragazzi dell’Istituto “Cuppari” di Jesi, dove l’ADOC Marche ha svolto due incontri di approfondimento con le classi seconde sul tema della contraffazione, nell’ambito del Progetto “Io sono originale” promosso dal Ministero dello Sviluppo Economico.

“I ragazzi e, dobbiamo dire purtroppo, anche molti adulti non si rendono pienamente conto della gravità dei fenomeni che il mercato dei prodotti contraffatti può innescare – sottolinea la presidente di Adoc Marche Marina Marozzi che ha tenuto gli incontri – come, ad esempio, dare forza alla criminalità organizzata e sottrarre risorse all’erario pubblico necessario a finanziare i servizi per i cittadini. Sono meccanismi su cui non si riflette mai abbastanza e sui quali, invece, occorre maggiore consapevolezza soprattutto da parte delle nuove generazioni di cittadini- consumatori. Abbiamo cercato, attraverso filmati, interviste e piccoli giochi di proporre un’occasione di educazione alla legalità che non fosse, però, fine a se stessa. Un momento di costruttivo dibattito, nel quale analizzare questi fenomeni sociali partendo soprattutto dalle cause.”

Il mercato dei prodotti contraffatti è particolarmente fiorente e produce gravi danni al sistema produttivo, danni sociali e occupazionali, favorendo la criminalità organizzata e riducendo risorse per la collettività. Basti pensare che se la produzione dei beni contraffatti fosse riportata sul mercato legale il valore della produzione aggiuntiva sarebbe pari a 13,7 miliardi di euro; che l’industria del falso spesso sfrutta il lavoro minorile e quello dei soggetti più deboli e bisognosi e senza la contraffazione ci sarebbero oltre 100 mila posti di lavoro regolari in più; che i ricavi ottenuti dal mercato del falso (secondi solo a quelli derivanti dal traffico di stupefacenti) vengono reinvestiti in altre attività illecite quali abusivismo edilizio, droga, traffico d’armi ecc.; che se si riportasse sul mercato legale la produzione dei beni contraffatti si potrebbe avere un gettito aggiuntivo per imposte dirette e indirette pari a circa 5,2 miliardi di euro.