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Export Distretti Marche, registrato iniziale calo nel 2019

Export

Secondo quanto emerge dal Monitor dei Distretti industriali delle Marche, curato dalla Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo,prosegue nel primo trimestre 2019 il calo dell’export dei Distretti delle Marche – con una variazione percentuale tendenziale negativa pari al -3,5% – e si registra un quadro fortemente diversificato tra le varie aree distrettuali regionali.

 

Dall’analisi per singolo distretto emergono infatti la performance del Cartario di Fabriano (+15,4%) e gli ottimi risultati delle Macchine utensili e per il legno di Pesaro (+3,1%).

 

Andamento negativo, invece, per gli altri distretti marchigiani, a partire da quello delle Calzature di Fermo (-5,1%) penalizzato dal calo subìto in Russia e in Francia. Scendono anche le aree distrettuali della moda: Pelletteria di Tolentino (-5,3%), Jeans valley del Montefeltro (-18,6%) e l’Abbigliamento (-2,7%).

Primi tre mesi del 2019 difficili per il ‘Sistema casa’ con le Cucine di Pesaro (-10,6%) e le Cappe aspiranti ed elettrodomestici di Fabriano (-2,3%). In arretramento anche gli Strumenti musicali di Castelfidardo (-15,5%).

 

“Dai dati dei primi mesi di quest’anno si evince il perdurare del trend evidenziatosi già da diversi trimestri, nel quale comunque di volta in volta non mancano di mettersi in evidenza Distretti in grado di andare positivamente in controtendenza. Anche le aziende marchigiane non sono immuni dalle tensioni commerciali internazionali, come nel caso emblematico del mercato russo – spiega Tito Nocentini,direttore regionale di Intesa Sanpaolo –. Quel che è certo è che l’export è un asset sempre più centrale e irrinunciabile per le nostre imprese, per questo il nostro Gruppo, che non a caso segue le dinamiche economiche locali attraverso il lavoro puntuale della sua Direzione Studi e Ricerche, è in prima linea nel sostenerle anche su questo fronte. E’ con questa finalità che abbiamo scelto di agevolare le imprese che investono semplificandone l’accesso al credito: nella determinazione del rating valorizziamo gli aspetti qualitativi come l’investimento in capitale umano e l’innovazione, l’appartenenza alle filiere e la sostenibilità”.

 

Il trend sfavorevole è determinato dai mercati emergenti (-9,5%), mentre appaiono in lieve crescita i mercati maturi (+0,8%).

In evidenza i cali registrati in Russia (-16,2%, dovuto prevalentemente alle Calzature di Fermo), Cina e Hong Kong, ma anche in Polonia, Turchia e Emirati Arabi Uniti.

Nei mercati maturi si è registrata una buona crescita verso gli Stati Uniti (+13,3%), Regno Unito (+11,7%) e Svizzera (+8,8%) che hanno più che compensato gli arretramenti subiti in Germania e in Francia