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Festival Musicale Alte Marche, edizione di successo

È passato con l’energia gentile della musica in alcuni dei luoghi più belli del nostro entroterra, il Festival Alte Marche che si è svolto dal 7 all’11 agosto.

Un itinerario sonoro tra le province di Ancona e Pesaro Urbino, per sottolineare la vicinanza dei borghi che sorgono ai piedi dell’Appennino, occasione di continue scoperte. Da Sassoferrato a Cantiano, da Cagli a Serra Sant’Abbondio fino a Frontone, paesi che possono essere un’alternativa efficace al caos della costa, che regalano momenti di serenità e contatto con le persone che solo qui si possono vivere.

Un risultato sempre valido: portare musica di qualità in luoghi particolari e caratteristici per creare momenti di vicinanza e scambio tra pubblico e artisti, esperienze condivise che creano un legame forte con queste terre. Situazioni informali e aperte, per turisti e residenti. Uno spirito ben sintetizzato dagli organizzatori che descrivono Alte Marche come «un festival che crea un nuovo e solido rapporto con il territorio attraverso la combinazione di musica, persone, cultura e natura».

La musica è stata sempre di gran qualità, con interpreti eccellenti, in grado di esprimere il loro talento in tutte le occasioni. Le ispirazioni per il programma venivano dal jazz, dal rock, dalla canzone d’autore e dalle colonne sonore, dalla grande tradizione italiana e dalle musiche popolari del mondo, fino all’opera lirica. Una tavolozza sonora multicolore e stimolante, apprezzata in tutte le occasioni dal pubblico.

La partenza con Flower Power, a Palazzo degli Scalzi di Sassoferrato, ha subito fatto capire che Alte Marche aveva imboccato la strada giusta. La voce di Nicoletta Tiberini e la chitarra di Valerio Scrignoli hanno inanellato una serie di brani ormai entrati nel mito, interpretati in maniera sempre originale. Da Dylan ai Jefferson Airplane, dai Beatles a Crosby Stills and Nash fino alla colonna sonora di Jesus Christ Superstar, con il pubblico che cantava assieme agli artisti brani che sono nel cuore.

La seconda tappa di Cantiano ha stupito tutti per affluenza di pubblico. Qui il trio Apricot Tree e la fisarmonica di Nadio Marenco hanno tratteggiato un ritratto accattivante di una formazione vocale leggendaria della musica italiana: il Quartetto Cetra. Con talento e simpatia i musicisti hanno presentato brani storici del Quartetto quali “In un palco della Scala” o “La leggenda del prode Radamés” intervallandoli con brevi racconti e legandoli alla tradizione swing americana alla quale si sono ispirati.

La chiesa di San Francesco a Cagli ha ospitato il trio jazz di Antonio Zambrini con i danesi Jesper Bodilsen e Martin Andersen, per un concerto ispirato alla colonna sonora del Pinocchio della RAI, diretto da Comencini, scritta da Fiorenzo Carpi. In una atmosfera intima e delicata, con una scenografica illuminazione della chiesa, il trio ha presentato brani che Carpi ha scritto anche per il cinema e diversi altri sceneggiati tv, accompagnati da alcune composizioni originali.

La notte di San Lorenzo si è aperta nel raccolto e accogliente spazio del giro delle Mura a Serra Sant’Abbondio e con le Ninna Nanne intorno al Mondo intonate dalla voce di Nicoletta Tiberini accompagnata dalla fisarmonica di Nadio Marenco. I brani andavano dalla tradizione italiana, a Cuba, alla Turchia e al Brasile, per arrivare a musiche di Šostakovič. L’atmosfera sognante coinvolto il pubblico che a fine serata, con la guida del sindaco di Serra, ha potuto trasferirsi al vicino Colle della Mozza per ammirare le stelle cadenti.

Chiusura nel segno di Gioachino Rossini, nel 150° della morte, nel cortile interno del Castello della Porta di Frontone con il progetto Radio Rossini, una fantasiosa ed energica rilettura di alcuni brani del Barbiere di Siviglia. Le Mosche Elettriche, guidate dal funambolico trombettista e compositore Giovanni Falzone, hanno interpretato la grande energia del Cigno di Pesaro con un suono jazz rock di forte impatto. Un continuo cambio di prospettiva nei confronti delle arie di Rossini, scomposte e ricostruite con creatività e talento dalla band. Un progetto che ha saputo conquistare il pubblico, che ha applaudito a lungo i musicisti. Con Falzone c’erano Valerio Scrignoli, Giacomo Papetti e Riccardo Tosi.

Grande successo, anche per la risonanza sui canali social, hanno avuto i concerti al fiume, improvvisati e senza calendario preciso. Momenti di vicinanza con le risorse naturali del territorio pieni di rispetto, armonia e delicatezza. Le brevi improvvisazioni musicali immersi nella natura, per i fortunati che le hanno ascoltate, sono state uno dei segni distintivi di Alte Marche.

Grande la soddisfazione del direttore creativo di Musicamorfosi, Saul Beretta, che ritiene pienamente raggiunti i propositi con in quali aveva impostato il lavoro sul progetto Alte Marche.

Francesco Passetti, sindaco di Frontone e presidente dell’Unione Montana Catria Nerone che ha promosso il festival, commenta: «Grande soddisfazione da parte dei cinque comuni e dell’Unione Montana che ha coordinato questa prima edizione del festival per la qualità delle esibizioni e per la grande partecipazione di pubblico. Siamo già pronti a pensare insieme a Musicamorfosi alla prossima edizione con la finalità di far conoscere ad un pubblico sempre più vasto la bellezza dei nostri borghi e dei luoghi naturali incontaminati che li circondano, fulcro della Strategia di rilancio dell’Area Interna dell’Appennino Basso Pesarese-Anconetano».