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Fondi contrasto violenza di genere, Marche tra le prime in Italia

Con 23 punti su 29 massimi, le Marche sono prime fra le Regioni italiane per trasparenza nella programmazione delle risorse destinate al contrasto della violenza di genere.

È quanto emerge dal rapporto sulla gestione delle risorse statali 2015-2017, curato dalla onlus Actionaid International Italia, redatto a fine 2018. “La programmazione regionale, per la prima volta, è stata impostata su base triennale per garantire la continuità dei servizi resi da Centri antiviolenza e Case rifugio, integrando opportunamente i fondi assegnati dallo Stato con quelli regionali – ricorda l’assessora alle Pari Opportunità, Manuela Bora – Le attività sono coperte fino al 2020 e, col nuovo bilancio regionale, sono stati stanziati altri 300 mila euro per l’annualità 2021. Complessivamente, nel periodo 2016-2020, sono stati finanziati interventi per oltre 2 milioni di euro”. Sempre dallo stesso Rapporto Actionaid, risulta che solo due Regioni, Marche e Toscana, “pubblicano open data riguardanti le risorse antiviolenza prese in esame, le stesse che avevano rese disponibili i dataset già tre anni fa”, consentendo la massima trasparenza nella consultazione online. Il Rapporto evidenzia, inoltre, un “generale miglioramento di performance delle Regioni rispetto alla trasparenza formale e contenutistica degli atti”. L’assessora Bora conferma “l’impegno della Regione a garantire il sostegno alle strutture che operano sul territorio marchigiano per tutelare e accompagnare donne vittime di violenza nel percorso di fuori-uscita dalla violenza maschile. Ringrazio le associazioni e le cooperative che le ascoltano con professionalità, le proteggono e le affiancano, ogni giorno, nel rispetto delle loro autonome scelte di vita”. Dal 2014 le Marche registrano un incremento delle strutture residenziali di protezione sostenute dalla Regione: una Casa rifugio “di emergenza” regionale h24; cinque Case rifugio e due Case di accoglienza per la semi-autonomia per donne vittime di violenza inter-provinciali, gestite da soggetti qualificati del privato sociale, per un’assistenza diffusa sull’intero territorio regionale. Queste strutture lavorano in stretta collaborazione con i cinque Centri antiviolenza all’interno della Rete regionale antiviolenza delle Marche che vede l’adesione di 67 soggetti che operano nella prevenzione e nel contrasto alla violenza sulle donne.