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Forum Iran, le opportunità per gli imprenditori all’Auditorium Banca Marche

Banca Marche
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ANCONA 5 MAG.  Opportunità e sfide per gli operatori italiani dopo la rimozione delle sanzioni: è il tema del Forum Iran che si terrà all’Auditorium Nuova Banca delle Marche (Centro direzionale Fontedamo, Jesi), martedì 10 maggio, con la partecipazione dell’ambasciatore iraniano in Italia, S.E. Jahanbakhsh Mozaffari. L’ambasciatore giungerà nelle Marche nella mattinata di lunedì e verrà ricevuto dal presidente della Regione, Luca Ceriscioli, a Palazzo Raffaello. Nel pomeriggio visiterà alcune aziende jesine e, il giorno successivo, parteciperà al forum. È la prima visita che S.E. Mozaffari compie, in Italia, dopo l’Implementation Day del 16 gennaio 2016: lo storico giorno dell’accordo di Vienna sul nucleare che ha rimosso le sanzioni per Tehean, aprendo nuove opportunità di investimenti e di scambi commerciali con il Paese. A seguito dell’intesa con l’Agenzia internazionale per l’energia atomica, il presidente iraniano Hassan Rohani è venuto in Italia il 25 gennaio (la prima visita in Europa da oltre un decennio) e il 12 aprile il premier Matteo Renzi ha ricambiato la visita in Iran con un folta delegazione di imprenditori italiani. Le Marche hanno sempre coltivato rapporti di amicizia con l’Iran. La prima uscita dell’ambasciatore iraniano proprio nella nostra regione, a seguito di questi sviluppi internazionali, testimonia l’appezzamento reciproco per le comuni relazioni.

A Jesi, Regione e Banca Marche illustreranno le caratteristiche del mercato iraniano, nell’ambito del programma di sostegno all’internazionalizzazione delle aziende marchigiane. Un mercato di oltre 75 milioni di persone, giovane (due terzi degli abitanti ha meno di 35 anni) e ad alta istruzione. Il Paese dispone di una buona base industriale ed è uno dei principali produttori di petrolio e gas naturale, con un’economia diversificata e meno dipendete dagli idrocarburi rispetto agli altri Paesi del Golfo Persico. Nel corso del 2015 le Marche hanno esportato in Iran merci per un valore di 16,7 milioni di euro. Il comparto più coinvolto è stato quello della meccanica (32%), seguito dagli apparecchi elettrici (23%) e dai mobili/prodotti in legno (10%). La fine delle sanzioni apre scenari nuovi anche all’industria marchigiana.