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GRANDE FESTA PER DOCG CONERO RISERVA, SPENTE 10 CANDELINE

vino_rose_bottiglia_bicchieANCONA 29 MAR.  Compie 10 anni la docg Conero Riserva, la prima della provincia di Ancona, riconosciuta nel 2004 e celebrata ieri a Jesi con una grande verticale presso l’enoteca regionale, curata da AIS Marche, delegazione di Jesi e Castelli, con la collaborazione dell’Istituto Marchigiano di Tutela Vini. Dodici i vini in degustazione, provenienti da altrettante aziende in una verticale dall’annata 2010 alla 2004 che ha fatto scoprire tutte le declinazioni e la complessità di un vino che è considerato il principe dei rossi marchigiani.

“La scelta della denominazione Conero Riserva – ha detto il direttore di IMT, Alberto Mazzoni – ha rappresentato un passaggio epocale per le Marche. Si tratta della prima docg della provincia di Ancona che ha portato il nome di un territorio e quindi significativamente legata ad esso. Un rosso unico,‘affacciato’ sul mare ma di forte tradizione contadina, che esprime una fetta importante della nostra produzione – oltre 13mila ettolitri di vino certificato nella campagna 2012-2013 tra doc e docg – e che occorre rilanciare sul mercato attraverso un costante confronto con il sistema e con il consumatore”

La ricetta per il rilancio dei vini rossi del territorio secondo Mazzoni sta nell’allineamento della produzione con la domanda: “Saremo tanto più forti – ha concluso il direttore dell’IMT –  sia sul fronte del mercato interno che su quello estero quanto sapremo avvicinarci ai gusti del consumatore. Possiamo farlo seguendo l’esempio dei bianchi e delle bollicine, che, non a caso, sono in continua ascesa”.

Per il delegato Ais Marche, delegazione Jesi e Castelli, Paolo Grassini: “Con questo evento rinnoviamo la collaborazione già consolidata tra AIS e IMT, frutto di una visione condivisa di obiettivi sul fronte della valorizzazione della produzione vitivinicola del territorio. Occorre unire le forze per ottenere risultati e per continuare far conoscere il nostro straordinario patrimonio enologico, che nulla ha da invidiare al resto d’Italia”.