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In stato di ebbrezza fa il samurai per strada: denunciato

L'arma sequestrata al maghrebino
L'arma sequestrata al maghrebino
L’arma sequestrata al maghrebino

ANCONA. 29 Alle 03.15 di di ieri i residenti di un condominio nela zona Piano San Lazzaro non potevano credere ai propri occhi.

Sentite delle urla e degli strani versi e degli schiamazzi emessi da un uomo che si trovava in strada, si affacciavano dalla finestra preoccupati che qualcuno avesse bisogno di aiuto.

E invece in mezzo alla strada notavano un individuo che con indosso solo un paio di slip bianchi e una cintura in stoffa nera intorno alla vita gridava brandendo una specie di spada.

Immediatamente chiamavano il 113 della Questura raccontando quanto stava accadendo sotto i loro sguardi.

Le pattuglie della Squadra Volante raggiungevano il quartiere ed effettivamente intravedevano l’uomo che nella propria lingua di origine urlava a squarciagola sferzando colpi nell’aria con un lungo coltello color argento, simulando mosse e movenze da samurai.

L’andatura barcollante dovuta ad un eccessivo consumo di bevande alcoliche gli impediva, però, di accompagnare quelle mosse con salti e posture da perfetto ninja e infatti, mente tentava di calciare come un maestro samurai rovinava a terra: in quel momento gli agenti decidevano di intervenire per disarmarlo in sicurezza.

L’uomo, però, alla vista delle “Pantere”, si rialzava da terra e incominciava a correre velocemente in direzione della propria abitazione.

Gli agenti lo raggiungevano mentre stava entrando dentro l’appartamento e lo bloccavano ed identificavano quale cittadino extracomunitario originario del nordafrica, classe 1982, regolare sul territorio nazionale, con precedenti per reati in materia di sostanze stupefacenti.

Il magrebino al momento dell’identificazione non aveva l’arma in mano ma si limitava a rispondere agli agenti guardandosi bene di non muoversi, mantenendo le spalle ben saldate alla parete dell’ingresso.

Invitato a spostarsi, l’uomo non poteva fare a meno di mostrare il lungo coltello che aveva riposto dietro la schiena, infilandolo all’interno delle mutande.

I poliziotti lo disarmavano e sequestravano l’arma: un coltello simile ad una spada, lungo 40 cm, oltremodo affilato, con l’impugnatura in metallo cesellato.

Dopo le formalità di rito veniva denunciato alla competente Autorità Giudiziaria per porto abusivo di armi e oggetti atti ad offendere e veniva sanzionato per ubriachezza molesta.