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INAIL, IL DG LUCIBELLO SUL DECLASSAMENTO DELLA SEDE DI ASCOLI

inailASCOLI PICENO 08 MAR.  Il Direttore Generale dell’Inail Giuseppe Lucibello, con una lunga e articolata nota, inviata al Presidente del Consiglio Provinciale Armando Falcioni e ad altri rappresentati istituzionali e politici del Piceno, ha voluto chiarire e difendere i criteri organizzativi che hanno portato l’Istituto a declassare la sede Inail di Ascoli Piceno nell’ambito del piano nazionale definito in attuazione della Spending Review.

 

Una decisione che, come noto, aveva incontrato la ferma e netta contrarietà di tutte le forze politiche e sociali del territorio mobilitatisi contro il provvedimento anche con un Ordine del Giorno del Consiglio Provinciale, presentato dal Presidente dell’Assemblea Falcioni, approvato all’unanimità e condiviso in maniera ampia a partire dal Presidente della Provincia Piero Celani, dall’Assessore Regionale Antonio Canzian, dall’On. Luciano Agostini e dai Consiglieri Regionali eletti dal territorio.

 

Per quanto riguarda le riclassificazioni delle sedi locali disposte si rappresenta che sono finalizzate alla riduzione delle posizioni dirigenziali di livello non generale, senza pregiudicare in alcun modo i livelli quali/quantitativi dei servizi resi dall’Istituto – scrive nella nota il Direttore Generale Lucibellole sedi di livello non dirigenziale, infatti, al pari delle sedi di livello dirigenziale sono strutture territoriali complesse che assicurano, per il bacino di utenza di riferimento, l’erogazione dell’intera tipologia dei servizi dell’Istituto, garantendo la piena tutela dei lavoratori infortunati e delle imprese. Si assicura quindi – prosegue Lucibelloche tutti i servizi, cosi come puntualmente indicati nella nota dell’Ufficio di Presidenza della Provincia di Ascoli Piceno, continueranno ad essere garantiti senza una diminuzione delle prestazioni rese nel territorio di Ascoli Piceno in favore di quello maceratese“. Nella missiva il Direttore Generale precisa che “tutti gli interventi verranno attuati attraverso un percorso graduale, costantemente monitorato al fine di valutare gli esiti delle modifiche apportate e intraprendere tempestivamente eventuali iniziative correttive“.

 

La contrarietà del territorio al provvedimento dell’Inail permane – dichiara il Presidente del Consiglio Provinciale Falcionisebbene lo stesso direttore generale mi ha assicurato una sua particolare attenzione per il Piceno e l’ho invitato ad una visita nella sede di Ascoli anche per verificarne personalmente il carico di lavoro e i servizi svolti. A prescindere dal singolo caso in questione – aggiunge il Presidente Falcionila riorganizzazione dei servizi dello Stato o di altri enti periferici non può avvenire esclusivamente seguendo le logiche interne dei singoli organigrammi e obiettivi aziendali, ma occorre necessariamente fare riferimento all’assetto territoriale. In questa prospettiva, sarebbe prioritario ed opportuno che la Regione Marche, di concerto con gli enti locali e con gli altri attori del sistema socio-economico, avviasse un’iniziativa forte per governare i futuri processi di riorganizzazione che non devono accadere a scapito dei cittadini, della qualità dei servizi offerti e delle comunità interessate. In particolare la provincia di Ascoli Piceno è un punto di riferimento in fatto di servizi amministrativi nel sud delle Marche e non può perdere questo ruolo per evidenti motivi storici, geografici, di assesto di sedi, strutture e volume oggettivo di attività e di pratiche svolte – conclude Falcioninon posso inoltre tacere anche l’aspetto economico della vicenda visto che Ascoli da sempre è stata una città che vive, oltre delle attività industriali ora in crisi, proprio di servizi amministrativi ed il loro ridimensionamento rappresenterebbe un ulteriore colpo durissimo ad una realtà consolidata che genera anche indotto in termini di attività collaterali a quelle amministrative“.