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Lavoro, Incontro a Roma sul progetto “Sostegno all’Inclusione Attiva”

Ministro del Lavoro Poletti
Ministro del Lavoro Poletti
Ministro del Lavoro Poletti

ANCONA 10 MAR.  Un incontro tra il Ministro del lavoro e delle politiche sociali, Giuliano Poletti e gli assessori regionali alle politiche sociali per illustrare lo stato di attuazione dell’importante misura nazionale di contrasto alla povertà, denominata “Sostegno all’Inclusione Attiva” (SIA). È quello che si è tenuto ieri, mercoledì 9 marzo, nella sede del Ministero a Roma e che ha visto, per la Regione Marche, la partecipazione del Presidente della IV Commissione (Sanità e Politiche Sociali), Fabrizio Volpini.

Volpini, manifestando piena soddisfazione in ordine alla proposta, ha ribadito, in accordo con gli altri assessori regionali presenti, “la necessità di garantire un rapporto strettissimo tra il livello nazionale di governo e quello regionale, visto che la fase implementativa del SIA ricadrà completamente sugli ambiti territoriali sociali, la cui organizzazione è in capo alla Regione e per i quali la Regione intende investire, trasferendo agli stessi i fondi europei del POR interamente dedicati all’inclusione sociale per un importo annuale di oltre 5 milioni di euro a cui verranno aggiunti fondi per il pagamento dei tirocini sociali”.

L’intervento “Sostegno all’Inclusione Attiva” è stato finanziato dal governo in Legge di Stabilità con un importo di 760 milioni di euro per l’anno 2016, che arriveranno al miliardo già dall’anno successivo. Tali fondi verranno utilizzati per garantire un beneficio che varierà, a seconda delle caratteristiche familiari valutate, sulla base di criteri nazionali, dai servizi sociali dell’ambito Territoriale, da un minimo di 80 euro fino ad un massimo di 400 euro a famiglia. Il Ministro ha ribadito che non si tratta di un’ennesima sperimentazione, ma di una misura strutturale, che vuole coprire un grande buco nelle politiche di welfare nazionali, che hanno visto l’Italia, assieme alla Grecia, essere l’unico paese della UE a non avere ancora attivato alcuna misura di sostegno al reddito dei cittadini in povertà assoluta.

L’intervento prevede anche una specifica parte dedicata all’inclusione attiva che consiste nella individuazione di interventi di orientamento al lavoro, tirocini formativi e sociali di inserimento, supporto alle attività di lavoro autonomo e imprenditoriale, forme di microcredito per l’inserimento socio-lavorativo, sostegno all’alloggio, assistenza educativa domiciliare e quant’altro il servizio sociale dell’ambito di riferimento riterrà opportuno per evitare atteggiamenti di dipendenza, visto che tale intervento avrà un limite di tempo che non supererà mai i 12 mesi. Anche su questo il ministero interverrà finanziariamente, mettendo a disposizione degli ambiti sociali i fondi europei del Programma FSE Inclusione sociale per un importo complessivo annuale di 150 milioni di euro a cui accedere tramite bandi non competitivi rivolti ai soli ambiti sociali. L’accesso al beneficio in linea di massima riguarderà famiglie con un figlio minorenne, un figlio disabile anche se non minorenne, donna in stato di gravidanza.

Tale intervento è sostenuto anche da una legge nazionale, in discussione in Parlamento, che definirà il “SIA” quale livello essenziale da garantire obbligatoriamente a tutti coloro che ne avranno diritto e da “linee guida” che indicano nel concreto le procedure da seguire e soprattutto tutti gli enti istituzionali e del privato sociale coinvolti nel governo complessivo del “Sostegno all’Inclusione Attiva” e, in genere, tutte le attività che verranno poste in essere per sostenere non solo chi si trova in povertà assoluta, ma anche chi vive in situazione di povertà estrema, visto l’intendimento del ministro di arrivare alla stesura di un vero e proprio Piano nazionale di lotta alla povertà.