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Macerie sisma, maggior parte delle strade liberate

ANCONA 2 AGO. Risultano a oggi totalmente libere le strade su 44 dei 52 Comuni del cratere che hanno dichiarato la presenza di macerie sul proprio territorio a seguito del sisma e si va normalizzando anche la situazione relativa alla emissione di ordinanze da parte dei sindaci per attuare le demolizioni di sicurezza e consentire così l’agibilità di tutte le vie di comunicazione.

Nei restanti 9 Comuni la situazione a oggi è la seguente: a Camerino restano 250 tonnellate in vicoli secondari; a Castelsantangelo sul Nera, Fiastra, Ussita, Visso, Acquasanta Terme, Montegallo e Amandola è stata liberata la viabilità principale e restano da liberare alcuni tratti di viabilità secondaria; caso a parte è costituito da Arquata del Tronto, dove nelle situazioni più estreme come Pescara, Tufo e Capodacqua ci sono ancora macerie miste su area pubblica e su area privata e questo le rende ancora impraticabili nel loro complesso.

Per quanto riguarda la situazione generale dei lavori di rimozione, a oggi risultano 110.651,36 tonnellate rimosse, con un ritmo giornaliero di circa 2.000 tonnellate, destinato a incrementarsi, poiché sono in allestimento altri due siti di raccolta, che si aggiungono ai tre già operanti
In base ai piani presentati dai Comuni con le stime dei quantitativi da rimuovere, i Comuni con più macerie sono: Arquata del Tronto (rimosse 53.000), Castelsantangelo sul Nera (rimosse 2.600 tonnellate e lavorate con il Mibact le macerie aventi valore storico architettonico, per le quali la stima è fatta in ore di lavoro e mezzi e non in termini di quantità), Ussita (rimosse 2.370 tonnellate).

Nei lavori di rimozione è stata data priorità a Visso, San Ginesio e San Severino Marche, per liberare la viabilità generale e rimuovere le macerie degli edifici scolastici. A Visso sono state rimosse 11.764 tonnellate, a San Severino Marche 10.212 tonnellate e a San Ginesio 8.778.
“Stiamo ultimando le operazioni per la rimozione e lavorazione delle macerie pubbliche” afferma il presidente Luca Ceriscioli. “Gran parte del materiale su strade e piazze è stato rimosso. Questo era l’obiettivo principale.

La parte relativa alle macerie private verrà poi lavorata con la ricostruzione anche delle singole abitazioni, anche perché per rimuovere le macerie private occorre di volta in volta avere le singole autorizzazioni dei cittadini. Stiamo lavorando con le amministrazioni locali. I Comuni infatti sono chiamati a fare le ordinanze di demolizione degli edifici pericolanti che costituiscono rischio alla pubblica incolumità, le messe in sicurezza degli edifici pericolanti non da demolire e anche gli avvisi propedeutici alla rimozione delle macerie che insistono sulle aree private “.