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Marche, crollano le assunzioni nel primo semestre del 2016

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ANCONA 31 AGO. Nel  primo  semestre  2016  le  aziende  marchigiane  hanno  assunto  66.729  mila  persone,  l’11,9%  in  meno
rispetto allo stesso periodo 2015.
Crollano le assunzioni con contratto a tempo indeterminato, passando da 20.446 del I° semestre 2015 ad
11.551 del 2016 (‐43,5% ).
La  maggior  parte  dei  neo  assunti  ha  un  contratto  a  termine  (76,5%),  il  6,2%  è  stato  assunto  come  apprendista  e  solo  il  17,3%  con  un  contratto  a  tempo  indeterminato,  in  netto  calo  rispetto  al  27,01%  dello stesso periodo dell’anno precedente .
Le trasformazioni dei tempi determinati in contratti stabili ammontano a 4.096, il 40,7% in meno rispetto  ai  primi  sei  mesi  del  2015  mentre  le  trasformazioni  di  contratti  di  apprendistato  in  contratti a tempo indeterminato sono state 1.647 con un incremento del 7,2% rispetto al 2015.
Il  saldo  tra  assunzioni  e  cessazioni  per  i  contratti  a  tempo  indeterminato  è  pesantemente  negativo  (‐ 5.639). Il  saldo  “assunzioni –  cessazioni”  è  positivo  (pari a  15.591  posti  di lavoro)  solo  se  si  considerano  anche i rapporti di lavoro non stabili.
Nei  primi  sei  mesi  del  2016  cresce,  rispetto  allo  stesso  periodo  del  2015,  il  numero  di  voucher  venduti  (+31,9%); in confronto al valore del 2014 i voucher venduti nel primo semestre 2016 sono più del doppio.
“Rispetto ai  valori medi  osservati  per  il  centro Italia e  per  il  Paese  nella  sua  totalità –  sottolinea Novella  Lodolini,  responsabile  dell’Ires‐Cgil  Marche  ‐  la  situazione  delle  Marche  è  peculiare  soprattutto  per  i  seguenti aspetti:
‐ La contrazione delle assunzioni a  tempo indeterminato nelle Marche è ancor più marcata che nel
resto d’Italia (‐43,5% contro ‐33,4%)
‐ le  assunzioni  a  tempo  indeterminato  nelle  Marche  sono  percentualmente  più  basse  rispetto  al
centro Italia e al totale Italia (17,3% contro 23,6% e 25,3%)”
“I dati Inps sulle assunzioni nel primo semestre del 2016 purtroppo confermano quanto la Cgil sostiene  da  tempo:  le  misure  adottate  dal  Governo  con  il  Jobs  Act  sono  state  del  tutto  inefficaci  sul  piano  occupazionale”  –  osserva  Roberto Ghiselli,  Segretario  generale  della  Cgil  Marche  –  “  Dopo  il  fuoco  di  paglia delle assunzioni alimentate dai costosissimi incentivi a favore delle imprese (più di 20 miliardi nel
triennio) i dati occupazionali del 2016 ci riportano a livelli inferiori anche al 2014. Cala il lavoro stabile,  aumenta la precarietà, soprattutto nella sua forma più brutale, quella dei voucher. Nelle Marche questi  dati negativi sono ancora più marcati e richiederebbero una riflessione specifica, a livello istituzionale e  fra  le  parti  sociali,  per  capire  come  orientare  meglio  gli  interventi  a  sostegno  del  lavoro  nella  nostra  regione.  Considerando  che  con  il  Jobs  Act  sono  state  cancellate    anche  fondamentali  tutele  per  i  lavoratori – prosegue Ghiselli ‐ è ancora più fondata la richiesta di una svolta nella politica economica ed  è ancor più importante l’iniziativa della Cgil per un nuovo Statuto delle lavoratrici e dei lavoratori”.