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Mercato del Lavoro, flessione di indeterminati nel primo semestre 2016

Imprese
Imprese nelle Marche
Imprese nelle Marche

ANCONA 21 NOV.  Nei primi nove mesi del 2016, le aziende marchigiane hanno assunto 997mila persone e cioè il 9,3% in meno rispetto allo stesso periodo 2015.
La maggior parte dei neo assunti ha un contratto a termine (77,1%), il 16,7% è stato assunto con un contratto a tempo indeterminato e solo il 6,2% come apprendista. Nei primi nove mesi del 2016, rispetto allo stesso periodo 2015, si registra un calo di oltre il 42,3% dei contratti a tempo indeterminato: le Marche registrano il dato peggiore dello Stivale, seconda regione dopo l’Umbria.

I dati dell’Osservatorio precarietà dell’Inps, elaborati dall’Ires Marche, dicono che le trasformazioni di contratti di apprendistato in contratti a tempo indeterminato sono state 2.335 con un calo dell’1,2% rispetto al 2015. Le trasformazioni dei tempi determinati in contratti stabili ammontano a 5.981, il 39.9% in meno rispetto ai primi nove mesi del 2015.

Le cessazioni di lavoro sono state 88mila con la creazione di un saldo positivo assunzioni – cessazioni, pari a 11mila posti di lavoro, ma solo imputabile a tipologie di lavoro precarie; infatti, il saldo tra assunzioni e cessazioni per i contratti a tempo indeterminato continua ad essere negativo (-9.573).

Nei primi nove mesi del 2016 cresce, rispetto allo stesso periodo del 2015, il numero di voucher venduti (+27,7%); in rapporto al valore del 2014, i voucher venduti da gennaio ad settembre nel 2016 sono aumentati del 111,1%.

Rispetto ai valori medi osservati per il Centro Italia e per il Paese nella sua totalità, la situazione delle Marche è peggiore su tutti i fronti. Infatti, le assunzioni a tempo indeterminato nelle Marche costituiscono una percentuale più bassa delle assunzioni totali rispetto all’incidenza rilevata nel centro Italia e in totale nel Paese (16,7% contro 22,6% e 24,1%). Inoltre, le assunzioni a tempo determinato nelle Marche sono il 77,1% del totale contro il 72,6% del centro Italia ed il 71,6% come media nazionale.
Osserva Giuseppe Santarelli, segretario regionale Cgil Marche: <I dati dimostrano una situazione di gravità estrema, che richiederebbe un urgente intervento di politiche per far ripartire la domanda e gli investimenti, concentrando e indirizzando in maniera programmata le risorse del Fondo sociale europeo e adeguate risorse di bilancio. Purtroppo, ad oggi, registriamo una carenza progettuale da parte della giunta regionale che procede con lo stesso atteggiamento del governo nazionale e cioè manca una presa d’atto della drammatica situazione e la volontà politica di azioni conseguenti >.