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MERCE CONTRAFFATTA, MARCHE SECONDA IN ITALIA NEL MERCATO DEL FALSO

merceANCONA 10 OTT. La contraffazione è un ‘affare’ di dimensioni globali che in Italia ‘vale’ 6.924 milioni, pari allo 0,45% del Pil. Il nostro Paese è il primo in Europa per quantità di merce sequestrata: tra il 2008 e il 2013 si sono registrati 99.748 sequestri per 334,5 milioni di pezzi contraffatti del valore complessivo di 3.789 milioni.

Il mercato del falso minaccia tutte le regioni: in testa vi è la Toscana seguita da Marche, Umbria, Veneto e Abruzzo.

Sono 2.948 i sequestri di merce effettuati nella nostra Regione in sei anni per 65,5 milioni di euro di valore. 9.296 i pezzi sequestrati. Per quanto riguarda la tipologia delle merci, il valore più alto di sequestri effettuati tra il 2008 e il 2013 nelle Marche riguarda gli accessori di abbigliamento (37,7%), seguono i capi d’abbigliamento (13,3%) e le calzature (9,9%) .

A rivelare le dimensioni del fenomeno della contraffazione è un rapporto di Confartigianato.

“La contraffazione – sostiene il Segretario di Confartigianato Marche Giorgio Cippitelli – è un business colossale e globalizzato che gira a pieno regime ed è tra le cause della crisi delle nostre piccole imprese manifatturiere”.

Secondo il rapporto di Confartigianato, infatti, i settori più esposti alla contraffazione sono quelli del tessile, abbigliamento, calzature, occhialeria, cosmetici, giocattoli che rappresentano l’89,2% del valore delle merci sequestrate tra il 2008 e il 2013.

Proprio in questi settori di punta del Made in Italy negli ultimi 5 anni le imprese artigiane sono state decimate, con un calo nelle Marche del 10,4%. Soltanto nell’ultimo anno le imprese artigiane di questi settori ‘invasi’ dai falsi sono diminuite del 2,3%.

La rilevazione di Confartigianato mostra che la Cina guida la classifica dei Paesi di provenienza di merce contraffatta con una quota del 66,1% dei prodotti sequestrati dalle autorità italiane. La contraffazione presenta alcuni casi di specializzazione settoriale: ad esempio per profumi e cosmetici la principale fonte di provenienza è la Turchia (51,2%), per i prodotti alimentari l’Egitto (34,3%).

La modalità preferita per introdurre i ‘falsi’ in Europa è il trasporto via mare che riguarda il 66,1% del valore dei sequestri effettuati nell’Ue. Nettamente distanziati i trasferimenti aerei (11%), per posta (9,1%), su strada (8,1%), per corriere espresso (5,6%).

“Un fenomeno criminale di dimensioni globali come la contraffazione – avverte il Segretario di Confartigianato Marche Giorgio Cippitelli– va combattuto con armi globali. Serve un’azione congiunta di tutti i livelli di Governo, in Italia, in Europa e a livello internazionale. L’azione repressiva, la collaborazione tra le forze dell’ordine di tutti i Paesi, devono essere accompagnate da attività di prevenzione e da iniziative legislative a tutela dell’origine e della qualità dei prodotti, a cominciare dall’approvazione di una regolamentazione europea, come quella sul ‘made in’, che obblighi a indicare l’origine dei prodotti e a garantirne la piena tracciabilità. Ma bisogna anche intensificare le attività di formazione e informazione alle imprese e ai consumatori sui danni provocati dalla contraffazione, sulla difesa della proprietà intellettuale e industriale.”