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Nuova privacy, costo per le imprese di 3,1 miliardi

Imprese

Come noto, e ce ne siamo accorti, sia come imprese sia come cittadini, dal 25 maggio scorso in tutta Europa trova applicazione il nuovo Regolamento UE sulla Privacy.

A tal proposito, in Italia è in corso l’esame delle Commissioni del decreto legislativo recante le disposizioni per l’adeguamento della normativa nazionale alle disposizioni del Regolamento (UE) 2016/679.
Quello che auspichiamo – afferma il Segretario di Confartigianato Imprese Marche, Giorgio Cippitelli – è che si crei un quadro normativo chiaro in linea con la nuova disciplina e che non lasci spazi a dubbi interpretativi e conflitti tra le norme da applicare. Non è questo sicuramente il momento di complicare, con ulteriori pesi burocratici, l’operatività delle nostre micro e piccole imprese. Pertanto, nel merito dello schema di decreto legislativo, condividiamo in pieno la scelta di aggiornare il Codice privacy concentrando la disciplina in un unico provvedimento che regoli e definisca gli ambiti di intervento che il Regolamento rimanda agli Stati Membri. Per la stessa finalità – aggiunge Cippitelli – sarebbe utile ricondurre anche le norme in materia di privacy contenute nell’ultima Legge di bilancio 2018 all’interno del presente provvedimento; comunque ribadiamo la necessità imprescindibile che il decreto preveda una chiara definizione di strumenti e modalità semplificati per le micro e piccole imprese, con oneri che siano proporzionati rispetto al rischio potenziale, anche qualora quest’ultimo sia collegato al campo della sicurezza informatica (grado di sicurezza dei server, conservazione dei dati, trasferimento, ecc.), che certamente richiede un livello più elevato di garanzie rispetto al trattamento cartaceo.

Le prime valutazioni condotte da Confartigianato, che ha costituito un’apposita task force per monitorare e gestire l’impatto della Gdpr (la nuova privacy) sulle imprese, evidenziano che nell’ambito di 4,2 milioni di artigiani e piccole imprese risultano a più alta esposizione il 35,4% di piccole imprese con dipendenti a cui si somma il 6,4% di piccole imprese senza dipendenti nei settori dell’Ict, salute e benessere mentre vi è una minore esposizione per il restante 58,2% delle piccole imprese, senza dipendenti. Sulla base dei costi medi rilevati, ammonta complessivamente a 3,1 miliardi di euro il costo sostenuto per la prima fase di adeguamento alle numerose e complesse disposizioni sulla privacy.
Ancora una volta – aggiunge Cippitelli – una normativa europea è costruita per le imprese di più grandi dimensioni e non per le Micro e Piccole Imprese, mentre lo Small Business Act europeo, recepito in Italia nello ‘Statuto delle imprese’ del 2011, contiene il principio del “Think Small First”, prima pensare al piccolo. Speriamo che il nuovo Governo intervenga concretamente per non ulteriormente complicare l’attività delle nostre MPI.