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Omicidio Macerata, lo psichiatra: Pamela borderline con problemi realtà

Pamela Mastropietro

Questa mattina si è svolta, presso la Corte d’Assise del Tribunale di Macerata, un’udienza per il processo per l’omicidio di Pamela Mastropietro, la 18enne romana uccisa e fatta a pezzi a Macerata il 30 gennaio 2018.

Per l’occasione è stato ascoltato lo psichiatra Giovanni Di Giovanni consulente nella Comunità Pars di Corridonia, comunità dalla quale Pamela si era allontanata il giorno prima di essere uccisa.

Lo psichiatra ha parlato della personalità e delle condizioni psicofisiche di Pamela evidenziando una diagnosi di patologia ‘borderline grave’, con problemi a rapportarsi con la realtà, sbalzi d’umore e scatti d’ira, problemi pregressi di assunzione di alcol e droga e di sporadico rapporto conflittuale con i genitori.

Inoltre di come Pamela venne iniziata all’uso della droga da un fidanzato e dell’uso dei medicinali ad opera della 18enne.

Pamela si sarebbe allontanata dalla struttura per il fatto che i famigliari avevano denunciato il fidanzato; ma quel giorno in cui lei se ne andò ebbe anche una lite con un operatore della comunità.

Al processo è imputato per omicidio, stupro, vilipendio e distruzione di cadavere, Innocent Osehgale, 30enne pusher nigeriano.