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OSTRA VETERE, FESTIVAL ORGANISTICO TRA ENTUSIASMO ED EMOZIONI

Ostra Vetere

OSTRA_VETEREANCONA 27 LUG. Una delle peculiarità del Festival Organistico Internazionale è anche quella di far conoscere i gioielli del territorio; è anche questo ciò che ha reso la serata di sabato 25 luglio ad Ostra unica e suggestiva.
Margherita Dalla Vecchia e il soprano Sara Bino, accompagnate al violoncello da Simone Tieppo, si sono esibiti nella chiesa di San Rocco ad Ostra, regalando al pubblico la possibilità di entrare in un luogo solitamente non aperto, ma ricco di preziosi stucchi e pitture di artisti importanti, come Giacinto Brandi e Pietro da Cortona, e con al suo interno un organo Callido del 1771, particolare per la sua posizione, al centro della cantoria e non annesso ad un muro.
È proprio per questo organo che si è espresso il sindaco Andrea Storoni nel saluto iniziale, sottolineando come sia necessario un intervento di restauro, possibilità che grazie ad un finanziamento statale, ARTBONUS, diventa da questo anno particolarmente concreta, e che sollecita la collaborazione tra pubblica amministrazione e privati, dando la possibilità di contribuire a lavori di recupero. È un appello accorato che il sindaco ha rivolto agli appassionati del Festival ma non solo, poiché preservare le ricchezze del territorio è una priorità per tutti i cittadini consapevoli.
“Come in un corpo tutti gli organi devono funzionare, anche quello di Ostra ha bisogno di essere rimaneggiato e riportato al suo splendore pieno”, ha affermato il sindaco.
Il programma di sabato è stato un excursus sulla cultura musicale veneziana, terra di origine di entrambe le artiste; è stato messo subito alla prova l’antico organo con il Ricercar arioso I di Grabrieli, per passare al mottetto O quam tu pulchra es, eseguito dal soprano da dietro le grate in fondo alla chiesa, per evocare il canto delle monache clarisse che abitavano questo antico luogo.
Si è passati poi a Gabrielli e alla cantata Perché mai nume adorato, e alle composizioni di Frescobaldi Così mi disprezzate e una Canzona dal II libro di Toccate, eseguita al clavicembalo dalla Dalla Vecchia; del bolognese Ferrari la ciaccona Amanti io vi so dire, per arrivare al Che si può fare della Strozzi.
Intenso il Restino imbalsamate dalla Calisto di Cavalli, a cui hanno fatto séguito il Concerto in re minore BWV 974 per solo clavicembalo (secondo la trascrizione di Bach dal famoso concerto per oboe, archi e basso continuo in re minore di Alessandro Marcello) e la maestosa cantata Amor hai vinto di Vivaldi.
Importante il legame che si è instaurato tra il luogo e i brani eseguiti, poiché la chiesa di San Rocco è stata costruita tra il 1528 e il 1545, e la gran parte degli artisti proposti ha lavorato tra la fine del Cinquecento e il primo Seicento, permettendo quindi un’immersione a tutto tondo nell’epoca e nella cultura del Seicento.
Un’altra serata ricca si è aggiunta a questa XIV edizione del Festival, che continua con il quarto appuntamento giovedì 30 luglio, quando si tornerà a Senigallia alla chiesa del Portone, con l’esibizione dell’organista tedesco Arno Hartmann.