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PERFORAZIONE IDROCARBURI, MARCHE CONTRARIE

Macroregione Adriatico Ionica

adrion_macroregioneANCONA 21 APR. Le Marche esprimono parere negativo sul “Piano e Programma quadro di ricerca degli idrocarburi nell’Adriatico della Repubblica di Croazia”. Prevedono prospezioni sismiche e trivellazioni esplorative finalizzate alla ricerca di idrocarburi (petrolio e gas) e la perforazione dei pozzi per l’estrazione, in tutta la porzione di Mare Adriatico croato. Il diniego è dovuto ai possibili impatti sulla fauna marina, al cumulo degli effetti nocivi, non adeguatamente valutati; alla mancanza di adeguate misure di compensazione o mitigazione. La decisione è stata assunta, oggi, dalla Giunta regionale. Entro il 20 aprile andavano fornite, al Ministero dell’Ambiente del Territorio e della tutela del Mare, le osservazioni ai due elaborati del Governo croato, nell’ambito degli adempimenti della consultazione transfrontaliera della Vas (Valutazione ambientale strategica) che coinvolge anche le altre Regioni adriatiche italiane. Sulla base della documentazione fornita dalla Croazia, le Marche ritengono non quantificabile l’entità dei sversamenti in mare dei fluidi di perforazione: il rapporto trasmesso indica un quantitativo massimo di 23.835 metri cubi/giorno, senza riportare una valutazione cumulativa degli effetti e senza indicare il numero massimo di pozzi realizzabili. Inoltre non approfondite risultano le questioni legate al rischio incidenti, all’incremento dei traffici marini dovuto allo sfruttamento dei pozzi, all’inadeguatezza delle misure di mitigazione individuate, all’assenza di quelle di compensazione e delle misure finanziarie a copertura dei danni, alla scarsa chiarezza sulle fasi di dismissione dei pozzi esauriti e dei relativi impatti che ne potrebbero derivare. Un altro aspetto valutato negativamente riguarda l’impatto sulla conservazione della fauna marina (in particolare rettili e cetacei): gli effetti del Pia