Home Cronaca Cronaca Ancona

POLIZIA DI SENIGALLIA, SEQUESTRATO LABORATORIO CINESE

squadra mobile ascoli piceno

squadra mobile ascoli picenoANCONA 08 FEB.  Dopo l’accesso effettuato la notte del 25 gennaio dal personale del Commissariato di Senigallia, unitamente a personale della Questura di Ancona , della Direzione territoriale del Lavoro di Ancona, dell’ASUR di Senigallia e della Polizia Municipale di Senigallia, presso il laboratorio di confezioni abbigliamento, sito in zona Borgo Catena di Senigallia, gli uomini del Commissariato e del Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco di Ancona sono tornati presso il citato laboratorio.

Tale accesso si è reso assolutamente necessario alla luce degli accertamenti effettuati in occasione del primo controllo allorquando, oltre alle violazioni sulla normativa giuslavoristica, all’impiego di manodopera clandestina ed alle violazioni urbanistiche accertate, il personale dell’ASUR rilevava carenze con riferimento alla normativa sulla sicurezza dei luoghi di lavoro.
Tenuto conto del fatto che la vigente normativa consente, una volta pagate le sanzioni connesse all’impiego di lavoratori non dichiarati, di riprendere l’attività, gli organi di polizia hanno ritenuto sussistere gravi pericoli per l’incolumità dei soggetti impiegati nelle lavorazioni del laboratorio ed è stato effettuato il nuovo controllo.

 

Gli agenti del Commissariato di Senigallia ed i Vigili del Fuoco hanno dunque fatto accesso ed alla presenza degli organi di controllo alcuni cinesi si sono allontanati precipitosamente dalle postazioni di lavoro. Venivano dunque identificati tutti i presenti, tra cui alcuni minori, per complessive 15 persone.
Nel corso dei controlli, poi, il personale veniva attirato da rumori che provenivano da un congelatore di ampie dimensioni presente nei locali adibiti a sala da pranzo. Aperto il congelatore, gli agenti con stupore verificavano la presenza di una donna lì nascosta che risultava poi essere la stessa donna clandestina già presente in occasione del controllo del 25 gennaio che in quell’occasione venne espulsa. La donna infreddolita ed impaurita, veniva fatta uscire. Successivamente la stessa veniva denunciata per l’inottemperanza all’ordine del Questore di lasciare il territorio dello stato.
Contemporaneamente i Vigili del Fuoco accertavano le gravi violazioni alla normativa in materia di sicurezza dei luoghi di lavoro; ed in particolare l’assenza di porte di uscita con le prescritte aperture di sicurezze, l’assenza di impianti di illuminazione di emergenza e la presenza di materiali e scarti di lavorazione in quantità tali da rendere elevato il rischio d’incendio che, se fosse scoppiato, si sarebbe potuto propagare nel piano superiore destinato agli alloggi e privo di uscite di sicurezza con grave pericolo per l’incolumità delle molte persone lì presenti.

 

Pertanto, il laboratorio, posto al primo piano del fabbricato artigianale, veniva sottoposto a sequestro penale, facendo così cessare la prosecuzione delle attività produttive, e venivano posti i sigilli.
Mentre, per quanto attiene alla gravi violazioni riscontrate in materia di sicurezza, il titolare cinese della ditta veniva deferito alla locale Procura della Repubblica così come la clandestina, per la violazione alla normativa sulla presenza degli extracomunitari sul territorio italiano.