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Polizia ferma romeni con furgone pieno di materiale per scasso

ANCONA 16 FEB.  Avevano pensato a tutto: noleggiato un furgone, caricato tutti gli attrezzi atti allo scasso, comprati dei guanti nuovi per non lasciare impronte, presi i passamontagna per nascondere il volto e “per compagnia” un connazionale incensurato appena giunto in Italia dalla Romania.

Tutto era pronto e studiato, ma i due cittadini originari della Romania non avevano fatto i conti con le “Pantere” delle Volanti della Questura di Ancona

Questa notte, alle ore 2.30, una pattuglia della Squadra Volante notava in via Cambi un furgone di colore bianco che marciava a bassa velocità con a bordo due individui.

 

Mentre l’auto della Polizia sfilava di fianco al veicolo, l’autista cercava di accelerare mentre l’uomo seduto al lato passero si girava e controllava che i lampeggianti blu si fossero allontanati.

 

Intuito che qualcosa di strano stesse accadendo, gli agenti decidevano di invertire immediatamente il senso di marcia e di fermare il furgone.

 

Intercettato lungo la stessa via, gli veniva intimato l’alt e veniva fatto accostare in una piazzola dove si identificavano i due uomini a bordo: entrambi cittadini stranieri, originari della Romania, classe 1989 e 1991, disoccupati, il più giovane residente in Romania e giunto nella mattinata di ieri in Italia, il 28enne, invece, pluripregiudicato per reati contro il patrimonio, residente in provincia di Rimini.

 

Da un immediato controllo il furgone risultava essere stato noleggiato ieri in un autonoleggio in una provincia dell’Emilia Romagna.

 

Invitati ad aprire lo sportellone posteriore dell’automezzo, dopo una serie di tentennamenti e scuse prive di fondamento, i due erano costretti a mostrare ciò che avevano caricato: un piede di porco, delle tenaglie, vari cacciaviti, due  martelli e grimaldelli di varie lunghezze, nonché due paia di guanti e due passamontagna.

 

Oggetti ed indumenti di cui i due non riuscivano a dare nessuna spiegazione plausibile, visto che non svolgevano alcuna attività attinente con l’attrezzatura sequestrata.

 

Accompagnati presso gli Uffici della Questura, venivano sottoposti ai rilievi fotodattiloscopici che ne confermavano le esatte generalità e dopo le formalità di rito venivano denunciati per possesso ingiustificato di oggetti atti allo scasso.