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Polizia provinciale salva, Marcozzi (FI) “Accolte le nostre richieste”

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ANCONA 23 MAR.  La Polizia provinciale è salva. Rimarrà allocata nelle Province. L’Amministrazione ha dato seguito alla mia richiesta” così il Consigliere Capogruppo FI, Jessica Marcozzi esulta per l’obiettivo centrato

Lo scorso mese di novembre ho presentato un’interrogazione consiliare per conoscere quale futuro l’Amministrazione avesse in mente per la Polizia provinciale. E le risposte che arrivarono allora dall’Amministrazione non furono per nulla esaustive. Ma l’atteggiamento discutibile della Giunta non mi ha fatto desistere dal condurre una battaglia a tutela dei lavoratori e del controllo dei territori su caccia, pesca, agricoltura, ambiente. Regioni come la Toscana, l’Umbria, la Lombardia, il Veneto e l’Emilia Romagna già hanno provveduto a regolarizzato la situazione delle rispettive Polizie provinciali decretando la loro sistemazione nelle aree vaste, con le stesse competenze, dopo la soppressione del Corpo Forestale dello Stato. E’ stato mio dovere battermi per far si che il Corpo di Polizia provinciale restasse integro, anche perché chi avrebbe provveduto ad esercitare la vigilanza a tutela del territorio e dell’ambiente? Chi quella sulla fauna dai bracconieri? Chi sulle strade provinciali? Il Corpo di polizia provinciale ha avuto ed ha un ruolo importantissimo nel territorio. Per la specializzazione delle sue funzioni, la Polizia provinciale ha sempre svolto incarichi di fondamentale interesse per la collettività quindi è referente primaria, in alcuni casi unica, per ciò che riguarda il campo ambientale, ecologico, ittico e venatorio. La Polizia provinciale è da sempre forza di polizia che effettua attività di controllo e vigilanza sulla caccia. E oggi, in Consiglio regionale, a seguito della discussione della PdL n.37 sulla Modifica alla legge regionale 3 aprile 2015, n.13, “Disposizioni per il riordino delle funzioni amministrative esercitate dalle Province”, ho avuto garanzie dall’Amministrazione che i Corpi di Polizia provinciale resteranno nelle Province di riferimento anche perché il rischio che si è corso, e oggi fortunatamente scongiurato, un grande rischio: essendo allocati nelle sedi regionali, gli agenti della Polizia provinciale sarebbero diventati degli amministrativi perdendo la loro importante funzione di controllo sul territorio”.