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PRESENTATO IL PROGETTO “BOTTEGHE DI MESTIERE”, AVVIATO NELLE MARCHE CON IL FINANZIAMENTO DI ITALIA LAVORO

botteghe-mestiere-regione-incontr marco-luchetti-assessoreANCONA. 14 MAR. “In una fase difficile come quella attuale occorre favorire tutte le opportunità che si presentano per combattere la disoccupazione. In una regione come la nostra, dove solo per il 15% delle imprese esiste un ricambio generazionale da titolare a figlio o a management, è necessario puntare a percorsi  formativi di specializzazione in manifatture di qualità accompagnando il giovane ad inserirsi nel mondo del lavoro. Troppo spesso assistiamo a mancanze di figure specializzate richeste dalle aziende che potrebbero inserirsi facilmente  nel mondo del lavoro. Ecco quindi che  La Regione Marche ha aderito con entusiasmo al progetto “AMVA” di Italia Lavoro con l’obiettivo di favorire e incrementare l’occupazione giovanile nell’ambito del settore artigiano-imprenditoriale”.

Sono queste le parole di commento dell’assessore regionale alla Formazione–Lavoro, Marco Luchetti in apertura della conferenza in Regione dove è stato presentato il progetto Botteghe di Mestiere finanziato da Italia Lavoro – Agenzia tecnica del Mnistero del lavoro con 1 milione di euro sul nostro territorio, e che coinvolge  nove imprese marchigiane e oltre 240 giovani in vari settori produttivi.

Sei iniziative sono già state avviate nei settori della fabbricazione di strumenti musicali nella Provincia di Ancona, dei lavori di costruzione specializzati nell’edilizia nella Provincia di Ascoli Piceno, due nel settore delle calzature nel fermano, due nel settore moda e del tessile nella Provincia di Macerata.

Sono in fase di avvio le botteghe di mestiere specializzate nel settore della costruzione, fabbricazione metalli e macchinari e nel settore della fabbricazione di calzature nella Provincia di Fermo e la bottega di mestiere specializzata nel settore moda e tessile per la Provincia di Pesaro.

“Ciò che stiamo realizzando con il progetto Botteghe di Mestiere – ha affermato  il presidente e amministratore delegato di Italia Lavoro Paolo Reboani – è un binomio virtuoso, sancito dalla riforma dell’apprendistato, tra meccanismi di ingresso nel mercato del lavoro e formazione in azienda, con l’obiettivo di aumentare l’occupazione e accrescere il capitale umano dei giovani. Credo anche che questa iniziativa sia importante per rivitalizzare il tessuto produttivo delle nostre imprese, in questo caso una parte dell’eccellenza del made in Italy, e per rivalutare il lavoro artigianale che tanto ha contribuito alla diffusione internazionale del made in Italy. Se le Marche sono state un modello imprenditoriale negli anni ’70 , ora stanno diventando un modello per le politiche del lavoro con cui Italia Lavoro sta collaborando ottimamente”.

Attraverso l’attivazione di percorsi sperimentali di tirocinio, la Bottega di Mestiere, modello rappresentato da un’impresa singola o da un consorzio di imprese e laboratorio artigianale, si propone di favorire la trasmissione di competenze specialistiche verso le nuove generazioni, rafforzare l’appeal dei mestieri tradizionali, favorire il ricambio generazionale e stimolare la nascita di nuova imprenditoria nel segno del Made in Italy.

Il progetto mette a disposizione una borsa mensile di 500 euro per ogni partecipante, che ha la possibilità di acquisire conoscenze, competenze e capacità per trovare un’occupazione o per avviare un’attività artigianale in proprio. Ogni ciclo di tirocinio prevede l’inserimento in bottega di 10 giovani. Gli aspiranti tirocinanti, interessati a partecipare alle attività di Bottega di Mestiere, possono iscriversi attraverso il sistema informatico. Le aziende vincitrici beneficiano di un contributo di 250 euro mensili per ciascun tirocinante. Per ciascuna bottega, che opera nei territori a livello provinciale, sono selezionati 30 giovani disoccupati o inoccupati che svolgono un tirocinio di 6 mesi. Nel corso della prima fase del progetto sono state selezionate 62 botteghe, che hanno avviato il primo ciclo di tirocini all’inizio di questo anno e che alla fine coinvolgeranno oltre 1800 ragazzi. Attualmente è in corso la seconda tornata che vede la partecipazione di oltre 1400 giovani in tutta Italia, più di 500 le imprese o aggregazioni di imprese, per lo più dei settori della moda e dell’enogastronomia.

Tra le aziende ammesse al finanziamento per la Bottega ci sono infatti grandi laboratori di sartoria come Saint Andrews nelle Marche e poi industrie delle calzature prestigiose come Tod’s e Loriblu.

E Annarita Pilotti, titolare della Loriblu d Fermo ha detto di essere “veramente orgogliosi di partecipare al progetto, perché unisce due temi che abbiamo a cuore: i giovani ed il made in Italy. Nel settore calzaturiero, forse proprio per combattere la crisi, molti scelgono di delocalizzare la produzione all’estero perché vengono abbattuti i costi di manodopera, noi contrariamente abbiamo sempre scelto di investire nelle Marche. Grazie a questa iniziativa, alcuni giovani avranno la possibilità di imparare un mestiere, e noi metteremo a loro disposizione tutta la nostra esperienza e la nostra professionalità, per permettere loro di crescere e di specializzarsi. Questo perché riteniamo che i giovani vadano aiutati non solo a parole, ma anche con l’esempio e con i fatti: la nostra azienda ci crede a tal punto che ha recentemente lanciato un concorso di stilismo, “Arte d’Impresa”, rivolto proprio a loro, e che permetterà ai vincitori di vedere realizzate le loro creazioni e di entrare nel nostro ufficio stile per un’esperienza lavorativa.”

Ugualmente l’amministratore delegato di Saint Andrews d Fano, Pierluigi Canevelli ha sottolineato la validità del progetto e l’esigenza e utilità di cambiare mentalità per la riscoperta di mestieri altrettanto nobili come l’artigiano.

E’ intervenuto inoltre il vicepresidente d Confindustria Marche Sandro Bertini mettendo in luce la riflessione che possiamo mantenere ancora una credibilità all’estero grazie allo straordinario tessuto imprenditoriale delle PMI che per questo vanno agevolate e di cui le Marche rappresentano un significativo segmento qualitativo. (nella foto un momento della presentazione).