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PRIMARIE, PD MARCHE: IL SEGRETARIO COMI HA PRESENTATO CERISCIOLI E MARCOLINI

foto2ANCONA 11 FEB. Fair play, rispetto reciproco, dialogo e non conflitto. Con questo spirito i due candidati del Partito Democratico, Luca Ceriscioli e Pietro Marcolini, si apprestano a vivere la competizione delle primarie di centrosinistra del primo marzo.

 

A presentarli ufficialmente, oggi, in una conferenza stampa, il segretario regionale del PD Marche, Francesco Comi. “Luca e Pietro sono due candidati di grande prestigio, con esperienza e competenza, rappresentano il meglio che la nostra classe politica possa esprimere. Sono la dimostrazione di come la politica non si possa fare solo con l’improvvisazione, ma con impegno e dedizione. Sono certo che alle primarie sapranno garantire una competizione rispettosa, partecipata, trasparente e il partito ne uscirà rafforzato”.

 

”Il mio impegno – ha detto Ceriscioliè di vivere queste primarie sui contenuti, come momento di apertura al sistema marchigiano, come confronto democratico, evitando ogni tipo di scontro personale o ricorso, perché il risultato più importante sarà la partecipazione di tanti cittadini ad una scelta, fondamentale per il futuro della Regione, fra cambiamento e continuità”.

 

Anche per Marcolini le primarie saranno basate sul rispetto reciproco e sui contenuti. “Penso alle primarie come all’apertura di fatto della campagna elettorale, per fare entrare aria fresca, energie e competenze nella politica regionale, per coinvolgere i tanti mondi vitali che sono la forza delle Marche. Non partiamo da zero, siamo forza di governo e non di opposizione, e la vera innovazione riguarderà la capacità di fare scelte sostenibili”.

 

Diversi i temi affrontati in conferenza. A partire dalle alleanze. Il Segretario Comi ha ricordato come il PD sia partito dal riconoscimento dell’attuale alleanza di governo, per prendere poi in considerazione l’apertura ad altre forze che si riconoscano nel centrosinistra. Sottolineato il forte rapporto con l’Udc, con cui il PD non mette in discussione la riuscita dell’alleanza, definita come strategica, voluta e difesa caparbiamente in questi anni. Confermata, invece, la pregiudiziale verso Marche 2020. Pregiudiziale che, come ha ribadito Comi, non è mai stata incentrata sulle persone dei Presidenti Spacca e Solazzi, ma sulla loro volontà di creare un soggetto politico alternativo al Pd e in competizione con esso, al solo scopo di ricandidarsi e di isolare il PD, invece di aiutarlo a rafforzare la propria unità e la coalizione di centrosinistra. Porte aperte, comunque, del Pd in caso di un loro ripensamento.

 

Passaggio dedicato anche al ruolo del Segretario regionale. Entrambi i candidati hanno evidenziato l’importanza della figura di Comi come segretario di tutti, non in discussione da nessuno, riconoscendo pienamente la sua funzione di direzione politica generale e di gestione delle primarie. Rispetto al suo ruolo nella futura Regione, è emerso come Comi non abbia bisogno di una consultazione, dato che il suo status è particolare e va salvaguardato.

 

Confronto tra i candidati anche sul piano dei contenuti programmatici. Ceriscioli ha messo l’accento sulla necessità di una forte collaborazione con i territori e di una Regione che faccia la Regione, distinguendo quindi il piano della legiferazione da quello della pianificazione strategica. L’obiettivo è di creare un sistema che si organizzi per dare risposte a quelle che sono le esigenze reali dei cittadini.

Marcolini ha impostato invece la propria proposta su tre profili: economico, sociale e istituzionale. Il candidato ha evidenziato la necessità di stabilire un ordine gerarchizzato delle scelte, riconoscendo la durezza della crisi e la limitatezza delle risorse a disposizione. Un cambiamento possibile, quello delineato da Marcolini, che passa anche sui binari dell’ambiente e della cultura per rilanciare lo sviluppo marchigiano.