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Qualificazioni Euro ’16, Italia-Norvegia 2-1, Squillo Azzurro all’Olimpico

L'attaccante azzurro Pellè
L'attaccante azzurro Pellè
L’attaccante azzurro Pellè

ROMA 14 OTT.  L’Italia batte 2-1 la Norvegia e conquista  il primo posto del girone.. E un’Italia che ancora una volta vince e convince, capace di rimontare nella ripresa e di cambiare pelle a partita in corso con gli ingressi determinanti di Giovinco e Candreva e grazie ad un Alessandro Florenzi formato super, autore nel suo stadio del gol del momentaneo 1-1 e dell’assist decisivo per Pellè. Diventano così 50 le partite consecutive senza sconfitte della Nazionale nelle qualificazioni a Europei e Mondiali. Al sorteggio di dicembre non saremo teste di serie, ma Conte ha diversi motivi per guardare con ottimismo all’Europeo.

Rispetto alla gara con l’Azerbaigian, il Ct cambia modulo, passando alla difesa a tre con l’inserimento di Barzagli che va a formare una retroguardia tutta targata Juventus, con Chiellini, all’ottantesima presenza in Nazionale, Bonucci e Buffon tra i pali. Sulle corsie esterne confermati Darmian e De Sciglio, Montolivo prende il posto di Verratti in cabina di regia e Soriano e Florenzi sono chiamati ad agire alle spalle del tandem offensivo Eder-Pellé, entrambi ancora in campo dal primo minuto dopo la bella prestazione di Baku.

E come contro gli azeri l’Italia parte forte e, dopo appena sessanta secondi, va vicinissima al vantaggio, con Pellè che di testa sfiora il palo su invito dalla sinistra di De Sciglio. La Norvegia aspetta nella sua metà campo per provare a colpire in contropiede, lasciando il pallino del gioco agli Azzurri. Prima Soriano e poi Eder arrivano alla conclusione mandando alto sopra la traversa, la partita sembra a senso unico ma al 23’, al primo tiro in porta, la Norvegia trova il gol grazie a Tettey, che raccoglie una respinta corta della difesa e dal limite dell’area fulmina Buffon con un bel sinistro di prima intenzione. Uno a zero e massimo risultato con il minimo sforzo per la squadra di Hogmo, che vede l’Europeo avvicinarsi. Sugli spalti esultano i tifosi norvegesi, mentre i 30mila dell’Olimpico gridano ‘Italia, Italia’, chiamando la squadra a gettarsi di nuovo in avanti alla ricerca del pareggio. Un invito che viene raccolto dagli Azzurri e al 35’ è ancora Pellé a sfiorare il gol, girando di testa a lato su bell’invito di Montolivo. Le conclusioni di Soriano e Florenzi chiudono un primo tempo dominato dall’Italia, come confermano i dieci tiri in porta a uno e un possesso palla vicino al 60%.

Il copione della ripresa è analogo a quello dei primi 45 minuti, con i norvegesi raccolti a difesa del vantaggio e Florenzi che cerca di prendere per mano la squadra con un paio di belle incursioni sulla destra che mettono i brividi alla retroguardia ospite. Al 16’ altra grande occasione sui piedi di Eder, che viene travolto in uscita da Nyland e lascia dolorante il campo. Al suo posto entra Sebastian Giovinco e, due minuti più tardi, Bertolacci rileva Montolivo. A venti minuti dalla fine Conte si gioca anche il terzo e ultimo cambio, con Candreva che prende il posto di Barzagli e con l’Italia schierata con il modulo visto a Baku, un 4-4-2 che diventa un 4-2-4 in fase di possesso, con Florenzi e Candreva sulle corsie esterne. E proprio dai piedi dei due giocatori di casa all’Olimpico nasce al 28’ il gol del pareggio: Candreva serve Giovinco, che dalla sinistra mette in mezzo un pallone insidioso, Aleesami prova a toccare con il petto indietro per Nyland, ma Florenzi capisce le sue intenzioni e anticipa il portiere norvegese realizzando il suo secondo gol in Nazionale.

Raggiunto il pareggio l’Italia va subito a caccia del 2-1 e, dopo una conclusione di Giovinco deviata in angolo da Nyland, è ancora Florenzi ad andare in rete finalizzando una pregevole azione sull’asse Giovinco-Candreva, ma il tedesco Brych annulla per un fuorigioco che non c’è. Ci pensa allora Graziano Pellè al 36’ a far esplodere l’Olimpico con una gran girata di sinistro su assist dell’infaticabile Florenzi. A tempo scaduto Candreva sfiora il 3-1 in contropiede. Ma può bastare così, con l’Italia che chiude il suo cammino come l’aveva iniziato, con un altro successo sulla Norvegia dal sapore ancora più dolce.