PESCARA. 19 GEN. Quella che avevamo ipotizzato questa notte potesse essere una tragedia, sta mostrando tutta la sua drammaticità.
L’hotel Rigopiano a Farindola, sul Gran Sasso, è stato investito da un’ immensa slavina.
Trenta persone, il personale dell’albergo e i clienti, sono da quasi 24 ore sotto la neve e le macerie; all’interno ci sarebbero anche dei bambini.
Da questa stamattina sono stati estratti tre corpi dalle macerie, mentre un’altra persona sarebbe stata individuata.
I soccorritori sono giunti sul posto tra mille difficoltà con la strada che è stata aperta dalle turbine dei vigili del fuoco e della provincia.
I primi ad arrivare nella notte sono stati gli uomini del soccorso alpino della guardia di finanza che hanno raggiunto l’albergo con gli sci e le pelli di foca.
Secondo il capo del Soccorso alpino abruzzese Antonio Crocetta “Ci sono tanti morti”.
La slavina di neve che ha trascinato anche altro materiale, si è staccata con ogni probabilità per le scosse di terremoto di ieri mattina.
La Procura di Pescara ha aperto una indagine per omicidio colposo.
Tra i dispersi c’è Alessandro Riccetti, 33 anni, di Terni, dipendente della struttura alberghiera; una coppia di giovani turisti marchigiani di Castignano, Marco Vagnarelli e Paola Tomassini; una coppia di Castel Frentano, Luciano Caporale, 54 anni, e la moglie, Silvana Angelucci, 46 anni.
C’è anche una famiglia di tre persone di Osimo (Ancona): madre, padre e il loro bimbo di 7 anni.
Le immagini dell’interno dell’hotel diffuse dai soccorritori mostrano le sale distrutte e invase da cumoli di neve, dai rami di alberi e dalle macerie.
Anche secondo i vigili del fuoco la situazione è drammatica: “L’albergo è stato spazzato via, è rimasto in piedi solo un parte. Ci sono tonnellate di neve, alberi sradicati e detriti”.