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Rimborsopensioni, ben 350 marchigiani assistiti per il blocco rivalutazione pensioni

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Rivalutazione pensioni
Rivalutazione pensioni

ANCONA 28 GIU.  Ad Ancona oltre il 40% dei residenti percepisce un assegno pensionistico: a livello nazionale è al 2° posto tra i capoluoghi di provincia. Il numero di assegni pensionistici è più alto della media nazionale (40,2% contro il 29,7% dell’Italia), ma i pensionati anconetani godono di un valore medio degli assegni inferiore alla media (ad Ancona, infatti, la media è di 685 euro ad assegno, in Italia di 825 euro).
Sono oltre 6 milioni i pensionati italiani in attesa di rimborso: l’iniziativa Rimborsopensioni.it ha già presentato quasi 8 mila ricorsi in tutta Italia, dei quali circa 350 sono di pensionati residenti nelle Marche e più di 100 ad Ancona, ed è in preparazione una nuova ondata di ricorsi collettivi cui sarà possibile aderire fino al 15 luglio. Ha diritto a chiedere il rimborso degli arretrati e la rivalutazione della pensione qualunque pensionato con un trattamento minimo di 1.450 euro lordi al mese, pari a circa 1.100 euro netti.
Se ne parla ad Ancona giovedì 30 giugno alle ore 10.45, presso l’Ego Hotel, in Via Flaminia 220, con Silvia Malandrin e l’Avvocato Pietro Frisani, a capo dello staff legale di Rimborsopensioni.it.
Sono sei i tribunali che a oggi hanno accolto i ricorsi presentati dai pensionati italiani che contestano la costituzionalità del decreto Poletti (e molti ricorsi sono ancora in attesa di sentenza): i tribunali di Brescia, Milano e Palermo, oltre alla Corte dei Conti per l’Emilia Romagna, le Marche e l’Abruzzo. Già nel 2015 la Corte Costituzionale aveva peraltro già emesso una sentenza di incostituzionalità del blocco della rivalutazione deciso dal governo Monti.
“La Corte Costituzionale aveva già riconosciuto ai pensionati il diritto alla rivalutazione della loro pensione per gli anni 2012 e 2013 ma il decreto Poletti, di fatto, ha disconosciuto questa sentenza”, commenta a questo proposito Silvia Malandrin di Rimborsopensioni.it. “Grazie al nostro intervento e alla decisione di sei tribunali italiani la Corte Costituzionale si esprimerà una seconda volta su una questione che era già stata definita”.
Dal punto di vista tecnico, il ricorso consiste nella richiesta al giudice competente di ritenere la non manifesta infondatezza della questione di legittimità costituzionale dell’art 1 comma 1 del d.l. 65/2015, convertito in legge n. 109/2015, e di rinviare la causa alla Corte Costituzionale. Qualora la Consulta dichiari l’illegittimità costituzionale della norma, il giudizio sarà praticamente vinto e si avrà diritto alla ricostituzione della pensione secondo i parametri precedenti al decreto Renzi.
Visitando la piattaforma web www.rimborsopensioni.it è possibile aderire all’iniziativa e scaricare la documentazione utile per presentare ricorso.

RIMBORSOPENSIONI.IT
Rimborsopensioni.it è un’iniziativa di G.C.P. Gestione Crediti Pubblici che, avvalendosi della consulenza legale dello Studio Legale Frisani, ha lo scopo di far restituire ai pensionati quanto spetta loro a seguito della dichiarazione di incostituzionalità dell’articolo 24, comma 25 del D.L. 6 dicembre 2011 n. 201 da parte della Corte Cost. con sentenza n° 70 del 30/04/2015, attraverso ricorsi cumulativi di almeno 50 aderenti.