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SEMINARIO FSE “GIOVANI & LAVORO: UNA SFIDA POSSIBILE”

marco-luchetti-assessoreANCONA. 21 APR. Non accade spesso che i giovani siano chiamati, da parte del istituzioni pubbliche, ad elaborare riflessioni critiche e a fornire proposte sulla costruzione del loro futuro in una occasione specificatamente dedicata a sede di confronto su un tema prioritario come il lavoro.

Era questo invece l’obiettivo e l’opportunità offerta dal Seminario “Giovani & Lavoro: una sfida possibile” nell’ambito delle attività di comunicazione del FSE e organizzato dalla Regione Marche – Assessorato al Lavoro tenutosi recentemente al Ridotto delle Muse.

La formula – 6 tavoli di lavoro che hanno confrontato nodi critici e proposte sul mercato del lavoro – ha fatto emergere alcuni macrotemi ed indicazioni per nuove politiche attive del lavoro da parte dei giovani che hanno partecipato come rappresentanti delle diverse associazioni di categoria e sindacali: Coldiretti, Confindustria Marche, CNA, Confartgianato, Cisl, CGIL, Confcooperative, Cia Marche, Confapi.

“Questa riflessione tra giovani imprenditori e giovani dipendenti – ha detto l’assessore regionale al Lavoro, Marco Luchetti – era estremamente utile, non solo come momento di sintesi di idee per una nuova cultura del lavoro, ma perché è ora che non siano più gli anziani a costruire il futuro delle nuove generazioni, ma gli stessi portatori di interessi ed esigenze abbiano voce fondante.

Un cambio di passo, dettato non solo dalla forte crisi occupazionale giovanile ( le Marche nel 2012 si attestano sul 9,2% rispetto a una media nazionale dell’11%) ma dalla consapevolezza da parte del Governo regionale che i giovani saranno i protagonisti di un nuovo modello di sviluppo, le cui basi vanno gettate fin d’ora, cogliendo collettivamente quante più opportunità possibili per adottare scelte e politiche mirate ad “accendere” nuovi motori di crescita”.

Tra i nodi critici rilevati e sintetizzati dai coordinatori dei tavoli di lavoro, sono stati rilevati la necessità di un più organico orientamento dei giovani al mercato del lavoro ora troppo frammentario e settoriale e che andrebbe messo in rete tra i vari soggetti che fanno questa attività, l’inserimento della cultura del lavoro e imprenditoriale nei percorsi di istruzione e non solo alla fine degli studi, una formazione qualitativamente più elevata e di più facile accesso in termini di migliore informazione dei percorsi formativi che si svolgono sul territorio.

E’ stata sottolineata, inoltre, l’esigenza di ridare valenza positiva all’impresa prendendo a modello l’impresa agricola che attraverso fattori trasversali, come quello ambientale, turistico e culturale si è trasformata, caricandosi di innovativi valori positivi che attraggono anche professionalità intellettuali e non solo strettamente legate al lavoro agricolo.