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Sisma, la ripresa: l’analisi di Confartigianato

Sismografo

E’ ancora molto difficile il ritorno alla normalità nelle aree della nostra Regione colpite dal terremoto del 2016.

Il sisma ha coinvolto quasi 41mila imprese e di queste oltre 10.500 sono artigiane. Un tessuto imprenditoriale che fatica a risollevarsi anche a causa della giungla di provvedimenti emanati proprio per gestire gli interventi post terremoto.

“Troppi livelli decisionali e di governo, troppe norme, troppa burocrazia”, denuncia il Presidente Regionale di Confartigianato Marche, Giuseppe Mazzarella. “Abbiamo calcolato che si tratta di 149 provvedimenti di varia natura e di diversa fonte normativa, che spesso intervengono sulle stesse materie e che, paradossalmente, stanno provocando l’effetto opposto a quello voluto, cioè stanno intralciando e rallentando la ricostruzione.
La nostra pressante richiesta, sottoposta a tutti i livelli istituzionali è quella, sia di snellire e razionalizzare le norme emanate dopo il sisma, anche attraverso la predisposizione di un testo unico normativo, sia quella di migliorare la collaborazione ed il dialogo con la struttura commissariale e con i Vice Commissari. E bisogna fare presto, perché la burocrazia del terremoto rischia di vanificare gli sforzi per far ripartire l’economia dei 138 Comuni di Marche, Lazio, Abruzzo e Umbria colpiti dal terremoto”. I dati parlano chiaro: il trend dell’occupazione mostra un gap di 3 punti rispetto alla media nazionale, la demografia delle imprese rimane negativa, pur con qualche segnale di ripresa nelle costruzioni, l’accesso al credito rimane molto difficile.

“Insomma – ribadisce Mazzarella – bisogna fare presto per restituire fiducia alla popolazione e agli imprenditori colpiti dal terremoto”.
“Rispetto a questo quadro già di per se preoccupante, inoltre – rimarca il Segretario Regionale Giorgio Cippitelli – si inserisce in maniera incombente la problematica relativa agli appalti legati alla ricostruzione, in quanto, così come la normativa recita, il pericolo che Confartigianato evidenzia è che il 90% delle imprese artigiane rischia di rimanere fuori dalla ricostruzione post sisma a seguito della eccessiva dimensione degli appalti, impedendo questa l’accesso alle piccole imprese e vanificando così la grande occasione occupazionale per il ns. territorio rappresentata dalla ricostruzione, che pure nelle costruzioni ha già dato alcuni segnali positivi in termini di crescita degli occupati al primo trimestre 2018 (crescita del 2,4% nelle Marche a fronte del – 0,1% in Italia)”.

“Anche qui – ribadiscono Mazzarella e Cippitelli – la raccomandazione che rivolgiamo a tutti gli interlocutori Istituzionali è quella di fare quanto in loro potere per facilitare ed agevolare la partecipazione delle imprese del territorio alla ricostruzione post sisma, nonché dare rapidamente concretezza al progetto di sviluppo integrato, promosso dalla Regione Marche e condiviso con tutti gli attori del territorio, che guardi ad impresa ed economia al fine di promuovere insieme solidarietà tra territorio, imprese, comunità civile e che rafforzi la voglia di ripresa e di riscatto umano complessivo”.

“Le comunità e le imprese marchigiane non possono più attendere”.