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Spaccio in periferia, presi due pusher ad Ancona

Ancona, la polizia aiuta una donna a recuperare i propri beni in casa
Ancona, la polizia aiuta una donna a recuperare i propri beni in casa

Ancora super controlli del territorio nelle ultime 24 ore della Polizia di Stato nel capoluogo dorico che hanno portato all’arresto di due giovani anconetani che avevano avviato una fiorente attività di spaccio nei quartieri Monte d’Ago e Brecce Bianche di Ancona.

Erano le 23.10 circa di ieri quando gli Agenti delle Volanti, che nei giorni precedenti avevano notato un certo andirivieni di giovani in Via Togliatti, procedevano al controllo di un gruppetto di giovani che stazionavano nei pressi di una scalinata vicina ad un distributore automatico di sigarette.

L’attenzione dei poliziotti veniva attirata da un giovane che teneva in mano un grosso barattolo di vetro dal quale estraeva qualcosa che poi cedeva ad altri due coetanei.

Immediatamente gli Agenti bloccavano il giovane col barattolo, un ventenne anconetano incensurato e, poco dopo, un altro equipaggio si poneva all’inseguimento degli altri due che venivano fermati poco dopo e trovati in possesso di un 3 grammi circa, ciascuno, di hashish che avevano appena acquistato dal ventenne.

All’interno del barattolo gli Agenti rinvenivano un etto circa di hashish e 225 euro in banconote di vario taglio provento dell’attività di spaccio. Il giovane, nelle sue tasche, nascondeva anche un bilancino di precisione con il quale pesava al momento della cessione le dosi.

Nel corso degli accertamenti i poliziotti delle Volanti individuavano un altro anconetano di 21 anni, abitante nel quartiere Brecce Bianche, il quale presso il garage di casa nascondeva altri due etti tra hashish e marijuana.

Il predetto aveva posto in essere una fiorente attività di spaccio proprio sotto alla sua abitazione ove confezionava le dosi e le cedeva agli acquirenti con appuntamenti su instagram. Oltre alla droga i poliziotti sequestravano anche 1200 euro nascosti nel comodino della sua camera.

Entrambi venivano arrestati per spaccio di sostanze stupefacenti e condotti presso le rispettive abitazioni ove venivano posti agli arresti domiciliari in attesa delle udienze di convalida degli arresti.