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TPL, CGIL sul contratto di servizio ferroviario nelle Marche

Treno

“Il contratto di servizio una grande occasione per potenziare il trasporto ferroviario nelle Marche, renderlo sempre più accessibile e integrato con il TPL e collegato alle altre infrastrutture dei trasporti delle Marche”

E’ quanto dichiara Valeria Talevi, segretaria generale Filt Cgil Marche a proposito del contratto di servizio sottoscritto dalla Regione Marche.  La rete ferroviaria delle Marche si estende per  386 km,di cui circa il 50% a doppio binario ed oltre il 62% elettrificati. La linea dorsale Adriatica e la Ancona-Orte/Roma sono classificate come “fondamentali”; le linee interne non elettrificate Porto d’Ascoli-Ascoli Piceno, Civitanova-Macerata-Albacina, Fabriano-Pergola sono invece assegnate alla “rete complementare”. Rilancia Talevi: “L’offerta dei servizi ferroviari di competenza della Regione Marche, regolamentati con un Contratto di Servizio con Trenitalia, produce una percorrenza media annua di circa 4.000.000 di treni*km, corrispondenti ad oltre 14.000 treni*km nel giorno feriale medio a fronte di circa 150 treni in circolazione.”

La firma del contratto di servizio che avviene oggi tra Regione e Trenitalia “è un passo alquanto significativo per sviluppare il trasporto pubblico su ferrovia in quanto la firma porta anche diversi investimenti in nuovi treni POP e Rock che miglioreranno la qualità del servizio ai cittadini marchigiani pendolari che quotidianamente prendono il treno per andare al lavoro o a scuola”. Per la Filt Cgil Marche, “il nuovo contratto di servizio  conferma la scelta della Regione di procedere all’affidamento diretto del servizio all’attuale gestore per 10 anni più altri cinque dovuti al ricco piano di investimenti che Trenitalia si è impegnata a portare avanti per migliorare la qualità del servizio ferroviario, il comfort dei mezzi e l’efficacia della manutenzione”.

Per Talevi, “questo è positivo perché, oltre a migliorare la qualità dei servizi, dà stabilità e lavoro ai tanti operatori ferrovieri e non che operano all’ interno della stazione di Ancona”.

Ma c’è dell’altro. Secondo la Filt Cgil, “è necessario fare un ulteriore sforzo sul trasporto delle merci sul ferro e rendere veramente operativo l’Interporto di Jesi dopo l’importante investimento del collegamento ferroviario con il porto. Il sindacato sollecita anche un ripensamento complessivo sul trasporto ferroviario  riguardo allo  sviluppo del porto che  quest’anno è  arrivato ad un milione di passeggeri e determinati investimenti porteranno ad un incremento di quel numero”.

Inoltre, “le forze politiche e le istituzioni e le parti sociali dovranno ripensare, oltre all’asse Nord di fondamentale importanza per l’uscita dei mezzi pesanti dal porto Ancona, anche a come rendere realmente esigibile la sostenibilità ambientale, lo sviluppo dello scalo e la mobilità dei cittadini  con collegamenti  veloci a tutte le infrastrutture di trasporto delle Marche. Infine, occorre rendere fruibili ed accessibile a tutti i cittadini delle Marche con una bigliettazione unica regionale e tariffe agevolate” .