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UN FILM MADE IN MARCHE  “LA NATURA DELLE COSE”. LA STORIA DI PERGIORGIO WELBY

mina-welbyANCONA. 17 MAG. “Pergiorgio sarebbe entusiasta di questo progetto e, anche da fotografo, apprezzerebbe il mezzo di realizzazione e il titolo, perché rivivrà qui pienamente la sua memoria.”

Queste le prime parole di Mina Welby, la moglie dello scrittore-giornalista morto nel 2006 dopo una dura battaglia contro la distrofia e l’impegno contro l’accanimento terapeutico, oggi alla presentazione del film documento  “La Natura delle Cose” nella sede della Fondazione Marche Cinema Multimedia.

Un lungometraggio per la regia di Laura Viezzoli, ancora in fase di produzione, ispirato al pensiero ed alla vicenda di Piergiorgio Welby.

Il film si richiama al De Rerum Natura di Lucrezio che – ha aggiunto Mina Welby – Piergiorgio si è fatto leggere nell’ultimo periodo da un’infermiera e che ha rappresentato la sua filosofia.”  Il progetto, vincitore del “Bando di sostegno alla produzione audiovisiva regionale” indetto da Fondazione Marche Cinema Multimedia – Marche Film Commission, ha spiegato Anna Olivucci , responsabile di Marche Film Commission è stato finanziato con 10 mila euro e ci ha colpito subito, non solo per il soggetto di grande impegno, ma per i contenuti che Laura Viezzoli voleva raccontare in maniera innovativa, con metodi del passato (pellicola in Super8mm)”.

“Voglio raccontare le analogie tra un’astronauta e Welby – ha detto la giovane regista – metafora di come due corpi umani siano tenuti in vita, per condizioni diverse, da strumenti tecnologici. La metafora astronauta è utile infine a rappresentare visivamente le contraddizioni di uno stesso progresso che consente ad alcuni di esplorare l’Universo, e ad altri di rimanere per anni immobili su un letto, dentro una sopravvivenza agonica non desiderata.

La scelta di girare non in digitale, ma in super8, più costosa certamente, è stata quasi quella di impormi una ricerca più approfondita delle immagini, per non sprecarle, come si faceva anni fa fotografando con la pellicola.

La pellicola sarà non solo un esercizio tecnico, ma spirituale, alla ricerca delle emozioni più vere e intense.“

Toccanti le parole di Mina Welby che ha detto di amare le Marche “perché qui si ha attenzione per la persona” e ha ripercorso episodi significativi e coinvolgenti di quella che da un certo punto non è stata più vita, ma sofferenza e lotta per affermare un diritto alla scelta delle cure e contro l’accanimento.

Mina Welby ha poi ricordato il suo indomito impegno nell’Associazione “Luca Coscioni” di cui è Vicepresidente e le battaglie ancora in atto per far approvare una proposta di legge di cui è firmataria, ispirata alla libertà di cura sancita nell’art. 51 della Costituzione.