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Web Economy, le piccole imprese sempre più digitali

Commercio online

Le piccole imprese sono sempre più digitali. Nella “web economy”  lavorano 3.131 imprese marchigiane aumentate negli ultimi tre anni dell’ 11,5% contro una media italiana del 9,1%. Numeri che crescono soprattutto per soddisfare la domanda di servizi internet, portali web, software e commercio elettronico.

Delle 3.131 imprese digitali della nostra regione ( cresciute nel corso del 2018 del 2,3%),  926  sono in provincia di Ancona, 623 a Pesaro-Urbino.  L’analisi dell’ufficio studi di  Confartigianato mette in evidenza  che  delle oltre 3 mila imprese digitali, 476 sono artigiane , pari al 15,2%, quota superiore alla media nazionale (8,3%). L’artigianato digitale nelle Marche rispetto al 2015 osserva una crescita dell’8,7% (+3,5% in Italia).

Uno sviluppo, sottolinea il Segretario generale di Confartigianato imprese Ancona- Pesaro e Urbino che si scontra con i problemi infrastrutturali del Paese. Secondo Confartigianato, infatti, le imprese italiane connesse alla banda ultra larga sfiorano il 27% cento, mentre nell’Unione Europea si supera il 40%. Un gap che si riflette sull’attività commerciale delle aziende: infatti, da noi la quota di piccoli imprenditori che vende i prodotti on line si ferma al 9,4% mentre in Europa si supera il 15%.

Per correre nell’economia digitale servono competenze specifiche: una sfida raccolta dal 14% delle piccole imprese che nel 2018 hanno realizzato corsi di formazione Ict per i propri collaboratori. Ma quasi un terzo dei piccoli imprenditori continua a denunciare difficoltà di reperimento di manodopera specializzata in tecnologie 4.0 e con capacità matematiche e informatiche.

Secondo Confartigianato, le piccole imprese italiane hanno varcato le frontiere dell’innovazione anche per quanto riguarda la robotica. Sono, infatti, circa 9.500 i piccoli imprenditori italiani che utilizzano i robot nelle fasi di produzione. L’energia poi, in particolare nella produzione e gestione di fonti rinnovabili, è un altro settore dove cresce la presenza delle piccole imprese: da 3.600 aziende del 2009 siamo passati a 12.700 imprese a fine 2018.

Innovazione sì, ma con l’anima, la passione, la creatività dell’uomo. Perchè non c’è intelligenza artificiale o algoritmo che possa copiare il sapere artigiano oppure imitare o sostituire le cose belle e ben fatte che nascono nelle nostre imprese.

Grazie alle tecnologie digitali, le straordinarie competenze e la flessibilità e creatività degli artigiani possono creare nuovi prodotti, conquistare nuovi mercati, raggiungere obiettivi prima preclusi.

Le strategie più efficaci per l’evoluzione in digitale ma anche la formazione sono temi decisivi per il futuro, che vedono Confartigianato sottolinea il Segretario Generale Marco Pierpaoli, impegnata nel presagire il cambiamento e nel costruire percorsi di innovazione anche grazie al suo Digital innovation Hub che in un anno di attività ha già formato oltre 500 imprenditori.