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Welfare, continua a salire la spesa pubblica per gli anziani

Anziani

In attesa del varo della prima manovra del Governo M5s- Lega, tra i tanti temi caldi in questo periodo, sicuramente il futuro trend della spesa pubblica è uno di questi.

Infatti – fa notare Giorgio Cippitelli, Segretario di Confartigianato Imprese Marche – nel corso degli ultimi anni si sono osservati interventi di riduzione (spending review) a cui si sono affiancati interventi espansivi, rendendo la spesa una posta del bilancio pubblico particolarmente vischiosa.
In particolare siamo sempre più consapevoli che il futuro trend della spesa pubblica viene in larga parte “stressato” dall’invecchiamento della popolazione.
Guardando al quadro tendenziale di finanza pubblica del DEF dello scorso aprile, infatti, si osserva che tra il 2017 e il 2021 la spesa pubblica cumula una crescita del 5,6%, mostrando differenti velocità per le diverse componenti: il maggiore dinamismo è registrato dalla spesa per welfare per anziani (pensioni e sanità) che sale del 9,8%, mentre la restante spesa primaria corrente sale del 6,0%; modesto l’incremento (+4,1%) della spesa per interessi, mentre è in controtendenza la spesa in conto capitale che nell’arco di tempo esaminato si riduce del 12,6%.
Dal nostro punto di vista – riprende il Cippitelli – il tema del progressivo invecchiamento e del peggioramento delle condizioni di salute degli anziani deve sempre più diventare un elemento di priorità per le Istituzioni da affrontare con adeguate misure. Siamo, infatti, convinti che far fronte in modo idoneo a tali aspetti rappresenti l’”anticamera” dell’autosufficienza del Sistema Italia nel suo complesso.

Spostando l’attenzione al nostro territorio – aggiunge Franco Gattari, Responsabile Categorie Confartigianato Imprese Marche – la speranza di vita in buona salute nella regione, dagli ultimi dati disponibili, scende sotto al livello medio nazionale. Inoltre, al 1 gennaio 2018 si stima che coloro che hanno 65 anni e oltre sono il 24,5% della popolazione e che nel 2028 tale quota arriverà al 27,5% e nel 2038 al 32,8%. Di fronte ad una popolazione sempre più anziana e con condizioni di salute che progressivamente peggiorano – aggravando così la già inadeguata assistenza pubblica a loro offerta – tutte le Istituzioni competenti devo esercitare fino in fondo il loro ruolo nell’ambito del welfare.