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Welfare, Poletti nelle Marche “Pubblico e privato assieme la strada giusta”

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ANCONA 19 MAR.  A San Benedetto del Tronto, confronto su “Welfare, cooperazione e territorio”
Nel dopo terremoto, le cooperative sociali al lavoro per creare innovazione adatta ai nuovi bisogni della comunità

“Integrare e rigenerare gli strumenti che tengono insieme pubblico e privato sociale, costruendo un meccanismo condiviso. È questa la strada giusta perché nelle leggi possiamo mettere delle risorse ma non siamo in grado di essere così aderenti alle condizioni e ai bisogni locali”. Il percorso per lavorare su “Welfare, cooperazione e territorio” lo ha tracciato il ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, Giuliano Poletti, intervenendo all’iniziativa organizzata dall’Alleanza delle Cooperative Italiane Giovani Marche, insieme all’Aci Marche, nell’auditorium comunale “Giovanni Tebaldini” di San Benedetto del Tronto (Ap).
“Bisogna quindi lavorare con gli Ambiti sociali, con i Comuni associati, con il mondo del terzo settore, del volontariato – ha detto il ministro Poletti – e, in questo caso, con le cooperative sociali, che lavorano in rete e si mettono nelle condizioni di lavorare insieme, ognuno con la propria specificità. Credo che ci sia un grande valore positivo che i nostri territori si trasmettono così e che, nella condizione specifica di un dopo terremoto, è sicuramente molto utile”. Una necessità di operare nel welfare, ha detto Francesco Ciarrocchi, portavoce Aci Giovani Marche, “che deve partire dall’innovazione sociale e da uno sviluppo che mette al centro la persona. Crediamo che sia necessario riflettere su un sistema di welfare adatto ai bisogni sociali contemporanei e questo può diventare ancora più un elemento di valore per un territorio, come quello di San Benedetto e dell’ascolano, colpito dalla crisi economica prima e oggi dalle conseguenze del sisma. Dove è necessario ricostruire, ci si può immaginare di creare un modello nuovo”. Il vicepresidente della Regione Marche, Anna Casini, ha sottolineato come “sostenibilità e coesione sociale siano due fattori determinanti in questa fase post sisma, con la necessità di ricostruire intere comunità colpite da tre terremoti”. L’onorevole Luciano Agostini ha rimarcato che “se prima, con la crisi economica, che non ha nulla a che vedere con il 2008, il Piceno doveva e poteva scegliere come riorganizzare un modello di sviluppo, adesso non c’è più scelta. Occorre ricostruire puntando sul lavoro e, in questo, la cooperazione, per le sue caratteristiche e valori, può giocare un ruolo da protagonista”. Un sistema, quello della cooperazione, ha detto il presidente di Aci Marche, Stefano Burattini, che “genera comunità e coesione” e che ha “il suo perno che ruota sul capitale umano, che va valorizzato”.