Domenica 11 novembre, alle ore 10, a Pesaro, nel Salone Metaurense della Prefettura di Pesaro e Urbino, si terrà la V edizione della manifestazione “100 volte grazie”, organizzata dall’Avis provinciale per premiare quanti, nella provincia di Pesaro e Urbino, hanno raggiunto il traguardo delle 100 donazioni di sangue. L’iniziativa è stata illustrata in conferenza stampa dal presidente dell’Avis provinciale Daniele Ragnetti, dal vice Giovanni Pelonghini e dal responsabile comunicazione Avis regionale Herman Graziani.
Quest’anno saranno 109 i donatori premiati, alla presenza del prefetto di Pesaro – Urbino Carla Cincarilli, del presidente della Provincia Giuseppe Paolini, del direttore del DIRMT (Dipartimento internazionale regionale di medicina trasfusionale) dottoressa Daniela Spadini e di altre autorità, tra cui i sindaci dei territori di appartenenza dei donatori, che consegneranno personalmente le benemerenze per testimoniare come il donatore di sangue sia un patrimonio per la comunità.
In conferenza stampa si è fatto anche il punto sulle donazioni 2018, i cui dati aggiornati ad ottobre fanno registrare un totale di 17.489 donazioni nei Centri trasfusionali di Fano, Pesaro e Urbino, ognuno espressione di vaste aree di territorio. “I risultati – ha detto Daniele Ragnetti – sono leggermente inferiori al 2017 (-308), ma ciò è dovuto al fatto che, non essendo più idoneo il Punto prelievo di Sassocorvaro, si è creato un nuovo Centro prelievi a Mercatale, con uno stop di quattro mesi che ha causato una riduzione di 500 sacche di sangue e plasma. Senza questo, il dato sarebbe positivo, anche se va detto che da un paio di anni le donazioni sono stabili e non in aumento come in passato: nel 2017 abbiamo avuto 1200 nuovi donatori, ma ne abbiamo persi altri 1200 per motivi di salute o di età”. Importanti allora le iniziative di sensibilizzazione, come la “Fiaccolata del donatore” che vede unite le 37 sezioni comunali Avis della provincia, ma anche tante altre attività. “Scuole e mondo dello sport – ha detto Giovanni Pelonghini – sono ambienti privilegiati, stiamo inoltre facendo incontri con i medici di base, che possono svolgere un ruolo importante di promozione delle donazioni”.