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Adriano in Siria di Pergolesi domani in streaming gratuito

Adriano in Siria di Pergolesi domani in streaming gratuito

“Adriano in Siria” di Pergolesi in streaming gratuito venerdì 8 maggio dalle ore 21 e per le 48 ore successive, sul sito della Fondazione Pergolesi Spontini e in collaborazione con Unitel. L’opera è stata registrata al Teatro Pergolesi nel giugno 2010 nell’ambito delle celebrazioni pergolesiane.

Ancora una proposta online dedicata al pubblico del Teatro Pergolesi di Jesi e a tutti coloro che amano la musica e l’opera lirica, in questo periodo di sospensione dell’attività teatrale a causa dell’emergenza coronavirus. La Fondazione Pergolesi Spontini, attraverso le sue pagine social ed il proprio sito internet, continua a promuovere la bellezza dell’esperienza artistica, trasmettendo in streaming gratuito per 48 ore, ogni settimana, alcune tra le opere di Pergolesi e di Spontini registrate a Jesi in occasione delle scorse edizioni del Festival Pergolesi Spontini; si tratta di allestimenti di successo, registrati in dvd da Unitel che gentilmente ne ha concesso la messa in onda.

Dopo “La fuga in maschera” di Gaspare Spontini, e di Giovanni Battista Pergolesi le opere “La serva padrona”, “Il prigionier superbo” e “Livietta e Tracollo”, venerdì 8 maggio dalle ore 21 e per le 48 ore successive va in onda un altro capolavoro di Pergolesi, “Adriano in Siria”. La trasmissione sul sito www.fondazionepergolesispontini.com/diretta-streaming/ Prossimi appuntamenti saranno venerdì 15 maggio ore 21 “Il Flaminio” di Pergolesi, venerdì 22 maggio ore 21 “L’Olimpiade” di Pergolesi, venerdì 29 maggio ore 21 “Lo frate ‘nnamorato” di Pergolesi, sabato 6 giugno ore 21 “La Salustia” di Pergolesi.

“Adriano in Siria”, dramma per musica in tre atti su libretto di Pietro Metastasio, è andato in scena il 10 giugno 2010 in occasione di uno dei tre festival organizzati dalla Fondazione Pergolesi Spontini per celebrare i 300 anni della nascita del grande compositore jesino.

L’allestimento della Fondazione Pergolesi Spontini vedeva alla regia il madrileno Ignacio García, le scene di Zulima Memba del Olmo, i costumi di Patricia Toffolutti. L’esecuzione era affidata a uno dei complessi barocchi italiani più accreditati nel panorama musicale internazionale, l’Accademia Bizantina diretta da Ottavio Dantone, e a un cast di voci specializzate nel repertorio barocco: Marina Comparato (Adriano), Lucia Cirillo (Emirena), Annamaria Dell’Oste (Farnaspe), Nicole Heaston (Sabina), Stefano Ferrari (Osroa), Francesca Lombardi (Aquilio). Edizione critica a cura di Dale E. Monson (Edizioni Pendragon Press, New York- Ricordi, Milano).

Terza delle quattro opere serie composte da Pergolesi, L’Adriano in Siria è andato in scena per la prima volta a Napoli, al Teatro San Bartolomeo, il 25 ottobre 1734, due anni prima della prematura scomparsa del compositore. Scritta in onore del compleanno della regina Elisabetta Farnese, madre del nuovo sovrano del regno napoletano il diciottenne Carlo III di Borbone cui è dedicata l’opera, l’Adriano in Siria, nella sua musica e nel suo testo esalta, attraverso i personaggi dell’opera, le virtù morali e politiche riferite alla magnanimità dell’uomo di governo nella persona di Carlo III. Ad impreziosire il debutto dell’opera fu la celebrata esibizione a Napoli di uno dei più rinomati cantanti castrati di tutta l’Europa, Gaetano Majorano (1710-1783), meglio conosciuto come Caffarelli, che nell’Adriano in Siria prese il ruolo del primo uomo Farnaspe. La vicenda dell’opera è liberamente ispirata alle leggende sulla vita dell’imperatore Adriano; Metastasio ne scrisse il libretto nel 1732, prendendo spunti e idee sui dialoghi da alcuni autori francesi che lo avevano preceduto (Racine, Quinault e Corneille), nonché dall’opera Alessandro Severo di Apostolo Zeno.

Per il regista Ignacio García, “questo Adriano in Siria è la storia di un uomo e di un impero che credono nella guerra, nelle carceri e nella distruzione come mezzo per ottenere un mondo più giusto ed in armonia con se stesso. Ma il protagonista scopre che sul campo di battaglia non ci sono vincitori e vinti: ci sono solo vittime. In mezzo alle rovine del mondo civile, i personaggi si rifugiano nell’amore, nel desiderio, nella angoscia dei sentimenti per sentirsi vivi e dimenticare l’angoscia che tutto sommerge, attraverso le musiche meravigliose, afflitte e psicologicamente profonde di Pergolesi”.