ANCONA 11 FEB. Sta per partire nei teatri di tutta la regione il tour di Luca Zingaretti. L’attore partirà dal teatro “Ventidio Basso” di Ascoli Piceno ( 12 e 13 febbraio) e poi andrà al Rossini di Pesaro ( 14 e 16), interpretrando’ e dirigendo lo spettacolo “La Torre d’Avorio”, su testo di Ronald Harwood ( Comuni e Amat regionale).
In coppia con Massimo De Fraconvich, Zingaretti porta in scena un’opera in prosa – nella traduzione di Masolino D’Amico – di notevole significato culturale e di alto contenuto morale, e che pone al centro della sua attenzione – ambientata nei tempi bui del regime nazista, della guerra e della liberazione alleata – il tema eterno della liberta dell’arte di fronte alla forza del Potere (e in particolare di quello peggiore, dittatoriale ). La ‘torre d’avorio’ e’ quella in cui si e’ “rinchiuso” con coraggio e ha resistito per tutto il regime hitleriano il grande direttore d’orchestra Wilhem Furtwangler, che invece di fuggire come molti altri artisti e intellettuali, decise di continuare la sua per molti utopica attivita’ in patria, pur osteggiando il regime e non prendendone mai ne le parti ne le tessere . Per alcuni Furtwangler avrebbe cosi’ tenuto accesa la fiaccola dell’arte e della cultura in un contesto drammatico, per altri invece avrebbe favorito indirettamente il sistema di potere vigente e le sue atrocita’. Intorno a questo dilemma si interroga lo spettacolo, con Massimo De Francovich nella parte del musicista e maestro, e con Luca Zingaretti in quello del maggiore americano che nel 1946 dovette interrogare Furtwangler, per le sue presunte simpatie naziste. Un testo che anche oggi mantiente intatta la sua forza e soprattutto attualita
