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Amandola entra nel circuito de Le Città del Miele, convegno

Amandola
Amandola, convegno 23 luglio

Nuovo ingresso in Le Città del Miele, la rete dei territori che danno origine e identità ai mieli italiani: si tratta di Amandola, conosciuta anche come la Regina dei Sibillini. Con l’ingresso della città marchigiana, le Marche sono la prima regione delle Città del Miele come numero di comuni, ben cinque: Amandola, Belforte all’Isauro, Matelica, Montelupone e Valfornace.

E proprio il miele sarà protagonista di un convegno che si terrà ad Amandola nell’ambito di “Diamanti a tavola – Festival del Tartufo Nero estivo”, sabato 23 luglio alle ore 18:00, dal titolo “Il miele e gli altri prodotto dell’alveare. Qualità e valorizzazione”. L’evento si svolgerà nella sala consiliare e al termine seguirà una degustazione dei mieli del territorio.

Intervengono al convegno Adolfo Marinageli, Sindaco di Amadola, Giuseppe Pochino, assessore alla valorizzazione del tartufo, un altro prodotto tipico dei Monti Sibillini, e vicesindaco di Amadola, Alberto Mandozzi, Presidente ATAM Sibillini e organizzatore del Festival e Rolando Pecora, Presidente Nazionale delle Città del Miele e sindaco del comune di Montelupone.

Le tematiche affrontate nel convegno sono diverse e riguardano molti aspetti del miele e dei diversi prodotti dell’alveare. I relatori sono: Maria Assunta Stefàno, biologa esperta del settore apistico che parlerà di “Qualità e presenza di contaminazioni nei prodotti dell’alveare”; Roberto Gatto, Regione Marche, settore Politiche Faunistico-Venatori e Ittiche SDA PU la cui relazione ha come titolo “La Regione Marche – interventi a favore dell’apicoltura. Presenti e Futuri”. Chiude Serena Lazzarin, presidente Associazione apicoltori del Piceno con un intervento su “Come l’alveare racconta il territorio (e ce lo porta nel piatto)”.

Il miele marchigiano è di alta qualità, in particolare quello di provenienza dalle aree dell’alta collina e montane: qui viene praticata un’agricoltura estensiva dedicata a piante come l’erba medica, la sulla, la lupinella, impiegate come foraggio per gli animali, e tutte ottime piante mellifere.
In numeri, le Marche contano su 3.123 apicoltori e 59.002 alveari su un totale di 5.593 appari (censimento Regione Marche, 2020).

Adagiata sui tre colli di Marrubbione, Castel Leone e Agello, Amandola ha un centro storico caratterizzato da una bella architettura che si snoda tra piazze e suggestivi vicoli. Piazza Risorgimento è il cuore della città, racchiusa tra Porta San Giacomo (l’unica delle 5 porte di ingresso alla città rimaste), la scalinata della Chiesa del Beato Antonio e da un loggiato di fine ‘800 che introduce al Palazzo Comunale. Da segnalare anche Piazza Umberto I con il suo balcone panoramico sul Parco Nazionale dei Monti Sibillini, il Torrione del Podestà e il Teatro La Fenice.

Le sale della Ex Chiesa Colleggiata ospitano il Museo del paesaggio che raccoglie le testimonianze che accompagnano la storica della città: storiche, artistiche, naturalistiche e della cultura popolare del territorio.

Il territorio di Amandola è famoso agli amanti della tavola per il tartufo: quello nero pregiato e lo scorzone. Ma vanta anche un’importante produzione di miele e di altri prodotti dell’alveare. I mieli più diffusi sono quelli di acacia, castagno e millefiori.
Le Città del Miele è la rete dei territori che danno origine e identità ai mieli italiani. Fin dalla sua nascita, nel 2001, collabora a livello regionale e provinciale con il mondo dell’apicoltura, sviluppando un’agenda nazionale di eventi promossi e sostenuti dalle città associate. Un impegno che, nell’arco di vent’anni, è stato fondamentale per la conoscenza dei mieli e che ha consentito a più di 5 milioni e mezzo di consumatori di conoscere, degustare e scoprire la qualità e la diversità dei numerosi e diversi mieli italiani.
Per info: www.cittadelmiele.it