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Arquata, sorgerà in frazione Borgo il nuovo poliambulatorio

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Sanità

ASCOLI PICENO 27 APR.  Sorgerà in frazione Borgo la nuova struttura ambulatoriale di Arquata del Tronto. Sarà realizzata con gli aiuti ricevuti dalla solidarietà avviata dopo il terremoto, con il sostegno concreto di Pfizer Italia (250 mila euro) e l’Avis provinciale di Ascoli Piceno (220 mila euro) che hanno già effettuato donazioni a favore del Comune per questa finalità. A seguito del sisma, anche le strutture sanitarie presenti sul territorio risultano inagibili o inutilizzabili. Attualmente, ad Arquata, è presente un solo ambulatorio, collocato in un container, a Borgo che, a breve, dovrà essere spostato. Verrà ricostruito il fabbricato in prossimità della Casa dei due Parchi, denominato “Casa dei dottori” che dispone delle caratteristiche idonee per ospitare la nuova struttura ambulatoriale. Il centro polivalente sociosanitario da realizzare (per una superficie di circa 200 mq) rientra nel progetto regionale “Salute in montagna”. Ospiterà servizi come la medicina generale e la pediatria convenzionata, la specialistica ambulatoriale, la telemedicina (telecardiologia e teledermatologia con l’Inrca di Ancona), la diagnostica di primo livello, l’infermieristica ambulatoriale per ipertesi, un gabinetto odontoiatrico, collegamenti con operatori dei servizi sociali. “Il progetto che verrà realizzato ad Arquata parla al cuore del problema sisma: la sfida non è la ricostruzione – che ha i fondi necessari per la sua ultimazione – ma quella di riportare le persone a vivere nei territori ricostruiti”, ha dichiarato il presidente della Regione, Luca Ceriscioli, nell’incontro con la stampa per presentare l’iniziativa. “I recenti sisma hanno prodotto effetti disastrosi nei diversi comuni montanti, ponendo la questione fondamentale che una ricostruzione efficace non può derogare dalla necessita di garantire servizi efficienti e capillari alla popolazione residente – ha continuato – Trasporti, scuole, salute sono i capisaldi attorno cui realizzare una ricostruzione che costituisca un volano di sviluppo e crescita economica dell’area appenninica. In questo contesto nasce il progetto per creare, nei comuni montani, innovativi punti di erogazione dei servizi sanitari e sociali, calibrati a queste realtà, che stanno già trovando l’interesse e l’attenzione delle donazioni effettuate a favore delle comunità terremotate. Ringraziamo sentitamente Pfizer Italia e Avis per l’attenzione mostrata verso la nostra popolazione, in un momento di particolare bisogno e concretezza per risollevare le Marche”. Nelle realtà interne, ha evidenziato la vicepresidente Anna Casini, “è aumentata la necessità di prestazioni ambulatoriali e residenziali adeguate a una popolazione anziana. La tradizionale gestione ospedaliera delle cure primarie non risponde più alle necessità dell’entroterra, dove preminenti sono le richieste di servizi locali da garantire nei nuclei abitativi sparsi dell’area appenninica. Con gli aiuti che verranno dai diversi soggetti coinvolti, sarà possibile pervenire, in tempi rapidi, a un modello di organizzazione che rappresenti una reale evoluzione dei servizi socioassistenziali calibrati per le esigenze della montagna”. Il sindaco di Arquata del Tronto, Aleandro Petrucci, ha ringraziato Pfizer Italia e l’Avis per aver voluto destinare risorse “al piccolo comune al confine del Marche. Gli italiani sono un grande popolo e oggi abbiamo avuto l’ennesima dimostrazione”. Il presidente della IV Commissione consiliare, Fabrizio Volpini, ha sottolineato come il progetto di Arquata si inserisca “dentro il nuovo corso della sanità marchigiana che è quello di dare importanza al territorio fuori gli ospedali, per creare sul territorio i servizi necessari”. Italo Paolini, medico di Arquata e animatore del poliambulatorio locale, ha sottolineato che “il progetto parte dalla situazione grave che si è creata dopo i l terremoto, ma ha radici nella progressiva riduzione dei servizi nelle aree montane. Per contrastare l’esodo verso la costa, è necessario potenziare le prestazioni, mettendo in rete i servizi sociosanitari territoriali”. Pfizer, ha affermato l’amministratore delegato Massimo Visentin, “è da sempre vicina alle persone più fragili e in difficoltà in ogni angolo del mondo. In particolare, il nostro sostegno, in termini di risorse economiche e conoscenza, viene messo a disposizione dei luoghi in cui siamo presenti con le nostre attività e i nostri colleghi sul campo. Per questo abbiamo accolto la proposta della Regione Marche di supportare la realizzazione di un ambulatorio sociosanitario, che ci ha visto coinvolti come management aziendale, ma che ha potuto contare soprattutto su tutti i dipendenti, che hanno aderito con grande generosità alla richiesta di aiutare persone colpite negli affetti più cari e rimaste senza casa, scuole e ospedali”. Il terremoto “ha messo a dura prova anche le oltre 700 persone del nostro stabilimento e le loro famiglie. Ma come tutti, abbiamo affrontato la situazione con coraggio e determinazione – ha sottolinea Beatrice Colombo, direttrice dello stabilimento produttivo di Pfizer ad Ascoli – Il  nostro sito è uscito indenne dal terremoto e l’attività non si è mai fermata nonostante tutto, perché sappiamo che dal nostro lavoro dipende l’arrivo, in oltre cento Paesi del mondo, di farmaci importanti. La qualità di ciò che facciamo, qui nelle Marche, è riconosciuta anche all’interno del network di Pfizer che ha più di 60 stabilimenti a livello mondiale. È la tenacia di questa terra che ci porta, oggi, a essere accanto alla Regione nella rinascita di ciò che il sisma ha fermato, ma non annullato”. Il presidente provinciale Avis, Dino Lauretani, ha parlato dell’esperienza della “donazione” da parte di donatori abituati ad altre donazioni: “Tutto è nato dall’incontro con la locale sede della Banca Sella che ha proposto di aprire un conto corrente, tuttora operativo, per raccogliere fondi a favore dei terremotati piceni. In pochi mesi oltre 1.774 persone hanno donato un contributo e l’Avis di Ascoli ha versato l’importo destinato al 77° anniversario, non più celebrato per rispetto dei tanti morti causati dal sisma. Ora seguiremo la realizzazione di questo progetto che dovrà essere un punto di riferimento per tutta l’area dei Sibillini”.