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Ascoli-Empoli. Dionigi: Segnali buoni di ripresa della squadra

Queste le dichiarazioni rilasciate  a caldo da Mister Dionigi nel post gara di Ascoli-Empoli.

“Oggi c’è stato un passo avanti dal punto di vista della gestione della partita e dell’applicazione tattica. Sapevamo di incontrare una squadra forte, al pari del Benevento,  e che gioca un buon calcio, siamo riusciti a imbrigliarli per tutti i 90′, mi è piaciuta l’applicazione mentale dei ragazzi. Rispetto alla partita con la Salernitana ho cambiato quattro giocatori perché avevo bisogno di forze fresche, ho scelto elementi aggressivi e di gamba. Chi è subentrato  ha fatto benissimo, è nata la consapevolezza che ci ha portato oltre le nostre possibilità.  Eramo? Ha notevoli qualità tecniche, da quando sono arrivato ci ho parlato e lavorato tanto, oggi era arrivato il suo turno e ha meritato il gol. Questa era una partita dove serviva una fase di non possesso importante e mi ha dimostrato che non sbagliavo e sono contento per lui, così come per il rientro di Gravillon dopo l’espulsione, per la conferma di Valentini, per la prestazione di Scamacca, che ha dato tutto, e Pucino. Questi sono segnali mentali buoni in una partita che aveva bisogno di grande attenzione. Ho a disposizione difensori molto forti, quando mi hanno contattato per venire qui sapevo che in questo ruolo avrei avuto giocatori che rispecchiavano la mia filosofia di gioco. Non voglio ancora parlare di salvezza, mi resta il rammarico della partita di Venezia, che per le palle gol create e gli episodi non meritavamo di perdere. Con quei tre punti oggi avremmo potuto fare un ragionamento diverso, ma ora abbiamo la sfida con il Cittadella, quindi dobbiamo pensare di partita in partita concentrandoci al meglio. Se questo momento è una rivincita personale? Non voglio parlare di rivincita, a volte gli allenatori fanno esperienze in posti dove non ci sono le condizioni per poter allenare in un determinato modo e ci sono situazioni extra calcio. Gli allenatori sono fortunati quando trovano una Società, un direttore e dei ragazzi che ti permettono di lavorare bene, allora  riesci ad avere anche buoni risultati. Quando non trovi queste componenti non vai da nessuna parte. La mia è una felicità perché posso lavorare come piace a me. Penso che ora non dobbiamo abbassare la guardia. Voglio che cresca la consapevolezza che abbiamo doti tecniche, ma soprattutto umane quindi dobbiamo pensare al bel gruppo che abbiamo creato in questo poco tempo”.