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Ascoli, Orsolini “Che emozioni al Mondiale U20”

Andrea Sottil

ASCOLI PICENO 16 GIU.  Riccardo Orsolini è l’uomo copertina dei Mondiali Under 20. L’attaccante bianconero, a suon di gol, ha contributo in maniera decisiva alla conquista del terzo posto dell’Italia nella competizione. Un traguardo doppio per l’ascolano casse ’97, che ha anche conquistato il titolo di capocannoniere, spodestando un certo Graziano Pellè, che deteneva il record di 4 gol al Mondiale di categoria risalente a Olanda 2005.

La prima rete di Orsolini al Mondiale è arrivata su calcio di rigore, contro il Sudafrica nella fase a gironi, poi la rete messa a segno col Giappone e nella fase a eliminazione diretta con la   Francia, lo Zambia e infine l’Inghilterra.

 

Le aspettative del Mondiale hanno superato di gran lunga le speranze della vigilia:

 

“Siamo arrivati al Mondiale” – e penso di poter parlare per tutti i compagni – “con tanto scetticismo intorno, nessuno si aspettava un cammino del genere e la fiducia verso di noi è scattata probabilmente dopo la vittoria sulla Francia” – ha dichiarato Riccardo Orsolini al termine del match vinto con l’Uruguay ai rigori – “Nel nostro percorso abbiamo perso contro la squadra vincitrice del titolo, un’Inghilterra che anche contro di noi ha dato prova di essere un gruppo compatto, ha vinto infatti la squadra che è stata più squadra. Nelle fasi a gironi abbiamo perso sì contro l’Uruguay, ma ci siamo rifatti oggi con il successo ai rigori. Il terzo posto è stato un traguardo inaspettato, frutto del lavoro di tutti, da noi ragazzi allo staff. Abbiamo sentito una grande responsabilità nel rappresentare la Nazione in Corea e un forte senso di appartenenza che è cresciuto ogni giorno di più. Ogni volta che ho sentito l’inno è stata un’emozione per me profonda e indescrivibile”.

 

Tante le emozioni del Mondiale, ma per Orsolini c’è stato anche un fuori programma che porterà per sempre con sé, l’incontro con Marco Van Basten, responsabile dello sviluppo tecnico per la FIFA:

 

“Ho conosciuto Van Basten oggi prima della gara con l’Uruguay, è un grandissimo campione, è stato un incontro molto emozionante. Il nostro Prof. Pincolini, ex preparatore del Milan che lo conosce, mi ha raccontato che  Van Basten gli ha chiesto  indicandomi: “E’ lui il ragazzo che gioca nell’Ascoli?” e così sono andato da lui a stringergli la mano prima di entrare in campo per il riscaldamento, un incontro veloce, ma che porterò sempre nel cuore”.

 

Un episodio che testimonia che l’Ascoli è sulla bocca di tutti per la politica sui giovani, che quest’anno ha visto tre ’97 ben figurare ai Mondiali, senza considerare Felicioli, non convocato per l’infortunio alla spalla:

 

“L’Ascoli ci ha dato la possibilità di metterci in mostra e in Italia non so quante Società “rischiano” di far giocare i giovani perché sono sempre un’incognita; l’Ascoli ha puntato tanto su di noi e di questo va dato merito alla Società; è stato anche tutto il contesto che ci ha aiutato ad esprimerci al meglio, abbiamo reso tutti al mssimo e siamo orgogliosi di esserci affermati anche in Nazionale. Con Favilli ho sempre avuto una buona intesa e in questo Mondiale è crescita ancora di più, aiutati anche dal tipo di gioco”.

 

Quali emozioni porterai con te?

 

“Questo Mondiale è stato un misto di tante sensazioni e a chi mi ha chiesto se la gioia di un gol al Mondiale è la più forte in assoluto, ho risposto che rappresentare la propria Nazione è una delle soddisfazioni più grandi, ma non si può dire se sia più o meno forte di un gol con la maglia dell’Ascoli perché sono contesti diversi. Se ripercorro gli ultimi 12 mesi sono sei le tappe fondamentali del mio percorso: l’aver giocato stabilmente in B con l’Ascoli, la prima volta in Nazionale Under 20 a ottobre, il mio primo gol in Serie B contro il Verona, il trasferimento alla Juventus, la salvezza con l’Ascoli e infine il Mondiale ”.