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Ascoli, Tsadjout si presenta ai tifosi: l’entusiasmo dell’ambiente ci ha contagiati

Al termine dell’allenamento odierno al Picchio Village, Frank Tsadjout ha raccontato la trattativa che lo ha portato all’Ascoli.

“Sono molto contento di essere qui, è stata la trattativa in sé a convincermi che questa sarebbe stata la scelta giusta, il Direttore mi ha fatto capire la volontà della società di prendermi perché vedeva in me un grande potenziale. Ho capito che questo era l’ambiente giusto per me. Ho conosciuto il Patron in videochiamata, il suo entusiasmo mi ha contagiato, sin dalle prime parole mi ha fatto capire quanto fosse contento della possibilità di farmi approdare qui. Mi ha galvanizzato sentire una persona importante come lui, che sta facendo tanto per questa società, così convinta da esporsi dicendo che ero un giocatore che aveva ricercato insistentemente”.

Sulle sue caratteristiche ha dichiarato: “Sono un generoso, che dà sempre il 110% in campo per la squadra. Non tiro mai indietro la gamba, mi piace attaccare lo spazio e far salire la squadra. Un aspetto su cui devo migliorare è la fase realizzativa, ma sono convinto, soprattutto per le parole che mi ha detto il Mister, che qui riuscirò a colmare il gap. Sono uno che guarda sempre al collettivo, va bene anche fare assist ai compagni; quando la squadra va bene, anche gli obiettivi personali vengono raggiunti”.

Su Mister Sottil: “Il Mister l’avevo già sentito al telefono prima che arrivassi qui, è stato molto chiaro e questo in gran parte mi ha fatto scegliere di venire, aveva ben chiare le mie caratteristiche. Lavoreremo molto sull’attacco alla profondità per mettere in difficoltà la linea difensiva, aspetto che stiamo già mettendo in atto in questi due primi allenamenti”.

Tsajout, prima di arrivare ad Ascoli, ha sentito telefonicamente Matteo Perri, ex Primavera del Picchio e suo compagno al Pordenone: “Mi ha parlato di un ambiente molto sano, in cui c’è la possibilità di lavorare bene, mi aveva detto del centro sportivo, mi ha parlato della piazza, una grande piazza, mi ha detto di quanto fossero focosi i tifosi e credo che, dopo aver giocato in due piazze in cui il tifo è più timido, quella di Ascoli sia una bella sfida per il mio processo di crescita”.