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Bataclan, Il nuovo libro di poesie di Bonifacio Vincenzi

Bataclan
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ANCONA 6 MAR.  “Bataclan – si legge in una nota dell’editore LietoColle che presenta il nuovo libro di poesie di Bonifacio Vincenzi che si intitola, appunto, Bataclan – è un nome venuto a tatuarsi proprio malgrado nella coscienza del mondo, un mondo che rischia però – per memoria corta ed eccesso di informazione – di dimenticare in fretta i fatti e le ragioni. Bonifacio Vincenzi è qui a ricordarci – fuori dalla cronaca e dalla retorica dei coccodrilli – che una parte di noi è morta con i ragazzi del Bataclan, che una quota dei nostri giorni paga – che Bataclan resti o non resti coscientemente e consapevolmente presente nel pensiero – il debito di ciò che siamo diventati, di ciò che i morti di Parigi non hanno avuto modo di diventare.

Bonifacio ricorda senza paura di tremare, riportando le lancette dell’emozione al tempo dei corpi appesi alle finestre, delle armi inceppate che hanno graziato alcuni e delle armi che hanno cantato la morte di altri. Bonifacio ricorda storie collettive e individuali, riconducendo a verità i fatti non per ciò che sono stati, ma per quanto hanno simbolicamente rappresentato.

Con un’epigrafe che vale erga omnes: “Per loro e per tutti gli anni / che chiederanno conto al tempo / sarà primavera in novembre”.”

Bataclan è diviso in quattro sezioni: “Un attimo prima degli spari”; “Vittime”; “Il sorriso di Marie” (questa sezione è interamente dedicata a Marie Lausch morta al Bataclan insieme al ragazzo); “L’abitudine della vita”.

E proprio dalla sezione “Il sorriso di Marie” vale la pena leggere questa poesia perché è davvero molto bella:

Chi ti cerca sono le stelle cadenti

dei tuoi desideri, chi ti cerca è la strada

dove sei passata, le canzoni che nel cuore

hai cantato. Ora vai per albe

e gocce di rugiada, sbocci con i fiori

a primavera, sanno poco di te gli anni

che ti hanno strappato ma c’è,

in questa città, come una voce di gloria

nel vagito di ogni nuova vita, parla

di te e dell’orgoglio di nascere francesi.